MILANO – Lapo Elkann ricattato per un video in cui userebbe cocaina e praticherebbe autoerotismo. A raccontarlo è Marinella Rossi sul Giorno, in un articolo in cui si parla dell’arresto del presunto ricattatore. Scrive la Rossi che l’uomo è stato arrestato con un sacco pieno di soldi in mano (90mila euro) appena ricevuti in un albergo milanese da Nelson Shawn, uomo di fiducia di Lapo.
Notizie che Giovannandrea Anfora, legale di Elkann, all’Ansa ha smentito fortemente:
“le circostanze sono manifestamente false e non vere, quale il fantasioso accostamento a ‘stati di droga e autoerotismo’ attribuite dall’arrestato a Lapo Elkann nell’evidente tentativo di oscurare le sue accertate responsabilità”.
E intanto sulla pagina Facebook di Lapo sono apparsi messaggi di insulti, con utenti che lo definiscono “fallito”, ma anche di incoraggiamento da parte di chi gli dice: “Lapo non ti curar di loro ma guarda e passa”.
“LAPO RICATTATO PER DROGA E AUTOEROTISMO” – Marinella Rossi spiega come tutto ha avuto inizio:
È un pomeriggio di aprile. I fratelli passano, vedono l’uomo che fa capolino seminudo. Così dicono. Lo riconoscono. Si fermano, gli chiedono se ha bisogno di aiuto. E inizia la storia. In auto fino al quartiere Niguarda, dove i due abitano con i genitori. L’appartamento è vuoto, si sale con l’ospite improvvisato che – dirà l’arrestato – «tira fuori un grosso sasso, cocaina». Il pomeriggio passerebbe così, in uno sballo in bilico fra «droga ed autoerotismo», ma con quel buon margine di lucidità che consente a uno dei fratelli, F., di filmare, non visto.
A interrompere il pomeriggio di Niguarda è la madre dei ragazzi che rientra in casa: così Lapo è rivestito con una tuta, un cappellaccio perché mamma non lo riconosca, e trasferito in un appartamento a Cinisello, sempre più hinterland. Poco prima di mezzanotte la festa finisce. Saluti, scambio di numeri di telefono, a Lapo vien pagato un taxi per il ritorno a casa, pieno centro, terrazzata piazzetta Borromeo.
Poi la Rossi passa al secondo atto della storia:
Fine dell’avventura? Macché. Qualche giorno dopo il cameriere richiama l’industriale, si aspetta un segno di riconoscenza. E a stretto giro questa arriva con uno sfolgorante pallone della Juve, col valore aggiunto degli autografi a tutto tondo dei calciatori. Bel pensiero, ma più che soddisfare, irrita i fratelli. Che, con quel video di cui Elkann non sa, contattano ‘Novella 2000’: la direzione si dice non interessata, e anzi consiglia di distruggere.
Ma, tempo 48 ore, il cameriere riceve una telefonata dallo stesso Lapo, e inizia la contrattazione. Il ricattatore vuole 50 mila, si transa a 30 mila. Lo scambio in un alberghetto di piazza Lima, zona Loreto. A portare il denaro è il maggiordomo, Nelson, che, alla consegna sottopone una scrittura privata con cui fissa, se mai venisse diffuso il video, una penale di 300 mila euro. Parrebbe finita qui, non lo è. Qualche mese dopo, tra discoteche e giri di vita il cameriere incontra il Bicio Pensa delle foto border line, cui racconta la storia. E da cui riceverebbe la prognosi – da tecnico di genere – di aver tirato su un decimo di quanto avrebbe potuto. Così si comincia a sognare 350 mila euro in cambio di discrezione.
E infine l’esito finale:
Questa volta il contatto avuto con Bicio e con un’agenzia è in direzione di ‘Chi’ e del suo direttore Alfonso Signorini, che prende tempo, e fissa un appuntamento. Ma molto prima arriva la telefonata di Nelson: protesta, contratta e fa scendere la posta da 350 a 90 mila. Appuntamento, martedì 2 dicembre, al Four Season. Ci sono il cameriere, Nelson che fa da esca, e dietro, chiamata da Elkann, la polizia.
I PRECEDENTI RICATTI A LAPO – Lapo Elkann è stato in passato coinvolto in altri due episodi con al centro presunti tentativi di ricatto. Il primo risale al 2005 quando, dopo l’ormai famosa notte dell’overdose del rampollo di casa Agnelli, il ‘re dei paparazzi’ Fabrizio Corona, secondo la ricostruzione fatta all’epoca dalla Procura di Milano, avrebbe cercato di estorcere 200mila euro ai vertici Fiat per non divulgare un’intervista con il transessuale che era in compagnia di Lapo quella notte.
Per questa accusa, però, Corona, condannato per altri episodi a un anno e 5 mesi nell’inchiesta milanese sui presunti foto-ricatti, è stato assolto “perché il fatto non sussiste”.
Inoltre, in un’altra indagine della Procura di Milano era emerso nel 2010 che Lapo sarebbe stato vittima di un altro presunto foto-ricatto da 300mila euro relativo ad alcuni presunti ‘scatti’ compromettenti.
“NOTIZIE SU LAPO SONO FALSE” – Il legale di Elkann, Anfora, ha smentito la ricostruzione della stampa:
“Le notizie divulgate oggi da alcuni organi di stampa, per altro in palese violazione del segreto istruttorio, circa l’arresto di una persona accusata del grave reato di estorsione in danno di Lapo Elkann contengono taluni riferimenti a circostanze manifestamente false e non vere, quale il fantasioso accostamento a ‘stati di droga e autoerotismo’, attribuite dall’arrestato a Lapo Elkann nell’evidente tentativo di oscurare le sue accertate responsabilità”.
Per questo motivo, sottolinea il legale di Lapo Elkann,
“nel rispetto delle impegnative indagini condotte dall’autorità giudiziaria e dall’Arma dei carabinieri proporremo comunque ogni ulteriore azione legale a tutela della persona di Lapo Elkann”.
INSULTI E SOLIDARIETA’ SU FACEBOOK – Nel profilo Facebook di Lapo Elkann, nipote di Gianni Agnelli e fondatore del marchio Italia Independent, alcuni utenti, infatti, hanno postato articoli presi dal web e relativi alla notizia dell’arresto e alla presunta estorsione, accompagnandoli con insulti, battute ironiche o risate come “ahahahahah”.
Altri, invece, hanno preso le difese di Lapo scrivendo, ad esempio, “Lapo non ti curar di loro ma guarda e passa…… ma con il cuore ti dico non ti rovinare la vita… ti voglio bene” e “Lapo liberati dei tuoi fantasmi. Smetti di rovinarti la salute, non ci sono altre ricchezze”. E a tale Federico che ha postato alcuni insulti, ha risposto Cristina dicendo: “ma chi sei tu per giudicare?”.
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