Sebbar Fadoua: “Tarantini mi diede 1.000€. Dovevo prostituirmi”

Sebbar Fadoua: "Tarantini mi diede 1.000€. Dovevo prostituirmi"
(Foto Lapresse)

MILANO – Processo sul presunto giro di escort organizzato alle “cene eleganti” di Arcore da Silvio Berlusconi, il pubblico ministero definisce “solo menzogne” la testimonianza di una di loro, Francesca Gerasi, mentre un’altra, Barbara Guerra non si presenta, fornendo un certificato medico, riferisce Gabriella De Matteis su Repubblica. Mentre un’altra ragazza, Sebbar Fadoua, parla esplicitamente di “prostituzione”.

Gerasi è arrivata in aula dopo che era stato disposto, nei suoi confronti, l’accompagnamento coatto. Insomma, è stata obbligata ad andare. Stessa misura per Fadoua, altra ospite a Villa San Martino. Proprio lei ha parlato di “prostituzione” in occasione delle cene organizzate anche grazie all’imprenditore pugliese Gianpaolo Tarantini:

“Tarantini mi diede mille euro per essere carina, ma il riferimento era esplicito che dovevo prostituirmi. Con altre due ragazze, ha detto Fadoua durante la sua deposizione, andai a cena con tre persone di Finmeccanica, tra cui Rino Metrangolo (ex componente del Consiglio di amministrazione di due società del gruppo, ndr). Noi sei andammo al ristorante, cenammo, poi io mi trattenni con Metrangolo nella sua stanza d’albergo”.

La cena si tenne nel 2009 in un hotel di Roma. Oltre a Fadoua vi parteciparono, scrive De Matteis, Niang Kardiatou, detta Hawa, e tale Emiliana che lasciò la cena appena capì che le altre due ragazze si sarebbero prostituite. Secondo i pubblici ministeri, l’intento di Tarantini era quello di ottenere tramite Metrangolo “informazioni riservate dall’interno del Gruppo industriale nonché di entrare in contatto con i relativi vertici aziendali” per fare affari con società della galassia di Finmeccanica.

Il pm non ha invece accolto bene la testimonianza di Gerasi. “Presidente per me questa testimonianza è falsa”, ha tuonato il pm Ciro Angelillis durante la deposizione della Garasi, in difficoltà nel raccontare della sua partecipazione alle feste nelle residenze di Berlusconi nell’autunno 2008. 

Molto attesa era la testimonianza di Barbara Guerra, che però non si è presentata in aula. Secondo l’accusa, spiega De Matteis, Guerra

“avrebbe ricevuto come “liquidazione” da Berlusconi una villa da un milione di euro a Bernareggio, in provincia di Monza, con box, taverna, due saloni e giardino. Berlusconi nel procedimento milanese è “gravemente indiziato” del reato di “corruzione in atti giudiziari”: il sospetto è che abbia comprato il silenzio delle ragazze chiamate a testimoniare sulle ‘cene elegantì ad Arcore cui Barbara Guerra era spesso invitata.

Il suo nome compare anche in alcune intercettazioni in cui Tarantini le dà istruzioni su come vestirsi in occasione delle cene da Berlusconi:

“Non puoi sembrare né una tr… né una ragazzina. Ti devi mettere un cappotto blu e un pantalone chiaro. Oppure un pantalone scuro e un cappotto scuro… Mettiti dei fogli in mano, oppure sai che devi fare? Comparati Sole24ore, Gazzetta e Repubblica, in mano e arriva con quelli…”. La Guerra chiede quanto tempo staranno via e l’imprenditore risponde: “E che ne so, amo’. Con quello lo sai quando entri e non sai quando esci… “.

 

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