La rivolta in Albania preoccupa l’Europa

Pubblicato il 22 Gennaio 2011 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA

”Sono molto preoccupato per le violenze scoppiate durante la manifestazioni a Tirana e per il fatto che vi siano state vittime” ha dichiarato il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, commentando i fatti d’Albania. Nel condannare ogni forma di violenza, Jagland invita tutte le forze politiche a impegnarsi con urgenza in un dialogo costruttivo nel quadro delle istituzioni democratiche del Paese.

”Spero di poter avere dal primo ministro Sali Berisha, durante la sua visita della prossima settimana al Consiglio d’Europa, maggiori informazioni su quanto accaduto” ha concluso il Segretario generale. Berisha è stato invitato a tenere un discorso alla sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare dell’organizzazione paneuropea giovedì prossimo. Dopo il suo intervento, i parlamentari, come da consuetudine, potranno porre domande al premier albanese. Ma il premier non sembra intenzionato ad abbassare i toni: ”Chiunque cercherà di occupare le istituzioni con la violenza avrà la risposta che merita”.

Intanto la Procura ha ordinato l’arresto di sei ufficiali della Guardia Repubblicana accusati di omicidio plurimo per la morte dei dimostranti alla manifestazione dell’opposizione.

La violenza a Tirana è scoppiata venerdì 21, improvvisamente e con esiti drammatici: una manifestazione dell’opposizione socialista contro il governo conservatore del premier Sali Berisha, accusato di corruzione e brogli elettorali, è sfociata in violenti scontri con la polizia, con un bilancio di tre morti e decine di feriti.

Almeno ventimila persone si erano radunate nel pomeriggio davanti alla sede del governo presidiata da un cordone di agenti, scandendo slogan ostili al premier e all’intera dirigenza del paese, e chiedendo nuove elezioni. ‘Berisha vattene’, ‘Abbasso il governo’, ‘Vogliamo nuove elezioni’ hanno gridato a lungo i dimostranti, che hanno lanciato sassi e altri oggetti contro l’edificio sede dell’esecutivo.

Quando la situazione è degenerata, la polizia in assetto antisommossa, è intervenuta facendo uso di gas lacrimogeni, idranti e manganelli. All’improvviso colpi d’arma da fuoco sono partiti verso i manifestanti, e tre di loro sono morti. Fonti sanitarie hanno detto che i tre sono arrivati già senza vita in ospedale. Decine i feriti, almeno venti manifestanti e altrettanti poliziotti.

E’ la prima volta che in Albania, in preda a una crisi politica che dura da mesi, una manifestazione dell’opposizione sfocia in scontri violenti con conseguenze tragiche. L’opposizione socialista, guidata da Edi Rama e che ha indetto la manifestazione, non ha mai accettato l’esito delle elezioni politiche del giugno 2009, vinte con stretto margine da Berisha ma che in realtà per i socialisti sarebbero state falsate da brogli e irregolarità.