Crac banche, Ue a Renzi: “Rimborsi gli obbligazionisti”

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2016 - 05:30 OLTRE 6 MESI FA
Crac banche, Ue a Renzi: "Rimborsi gli obbligazionisti"

Crac banche, Ue a Renzi: “Rimborsi gli obbligazionisti”

BRUXELLES – Crac Banca Etruria, CariFe, CariChieti e Banca Marche, la Unione europea porge il conto a Matteo Renzi: nonostante il bail-in nulla vieta agli obbligazionisti delle quattro banche di chiedere il risarcimento. E’ questa la risposta arrivata ad una interrogazione del vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani alla Commissione europea sul salvataggio delle quattro banche italiane, spiega Antonio Signorini sul quotidiano Il Giornale. 

La domanda era stata presentata quattro mesi fa. Adesso la risposta. Che, sottolinea Signorini, assume un

“valore particolare, visto il ritardo clamoroso nell’attivare gli arbitrati. Erano in programma ad un consiglio dei ministri di più di un mese fa e da allora sono scomparsi dai radar, come ha segnalato giorni fa il viceministro all’Economia Enrico Zanetti. «Adesso il governo italiano deve procedere senza tentennamenti per risarcire le famiglie colpite e proteggere i risparmiatori italiani», ha commentato lo stesso Tajani dopo avere ricevuto la risposta dalla Commissaria Ue per la concorrenza Margrethe Vestager”.

Nella sua interrogazioni Tajani aveva domandato se “l’erogazione di risarcimenti ai risparmiatori sia compatibile con la normativa europea sugli aiuti di Stato”. La risposta è stata positiva.

Scrive Signorini:

“Difficile a questo punto sostenere che anche il ritardo nei rimborsi, come la decisione di «salvare» i quattro istituti a spese di azionisti e obbligazionisti, sia da imputare all’Europa. Escluso che l’intervento dello Stato e la creazione del fondo pro risparmiatori sia in contrasto con le normative Ue. La ripartizione degli oneri e quindi le regole del bail-in, spiega il commissario, fanno parte del diritto dell’Ue. Sono norme che tutelano i depositi inferiori a 100mila euro e prevedono effettivamente che i costi della risoluzione bancaria siano ripartiti tra azionisti e detentori di titoli di debito subordinato e primario.

Ma, sempre sulla base delle direttive Ue, «le banche e le imprese di investimento devono fornire ai propri clienti opportuni orientamenti e avvertenze sui rischi associati ai diversi strumenti finanziari. Queste norme Ue sono state attuate in tutti i 28 stati membri dell’Unione europea e devono essere rispettate dalle banche sotto il controllo delle competenti autorità nazionali». Questa ultima parte chiama in causa i meccanismi di vigilanza che non hanno funzionato nel caso delle banche, libere di vendere titoli ad alto rischio alla clientela retail. Dall’esecutivo nessuna reazione alla risposta di Vestager” .