ROMA – Ema, Olanda ci ha fatto fessi. Fatti fessi non solo gli italiani ma un po’ tutti gli europei. Fatti fessi da Olanda che si è comportata come non ti aspetteresti da un paese nordico, protestante, tradizionalmente rigoroso. E invece per prendersi in casa la sede dell’Agenzia del farmaco europea (appunto l’Ema) gli olandesi si sono comportati come mediterraneissimi magliari, hanno infatti venduto merce finta.
Come quelli che nel dopo guerra salivano dal Sud fino in Germania e in Olanda e in Gran Bretagna a vendere tessuti che Alberto Sordi definì perfettamente in un film: “Lama mortaccina, fatta con le pecore morte di malattia”. Come quelli che ai caselli meridionali dell’Autostrada del Sole per decenni vendevano bottiglie di whisky che se contenevano tè era la migliore delle ipotesi. Come quelli che per lunghi anni hanno venduto sotto prezzo telefonini, ti davano la scatola e dentro c’era il mattone…
Bene, gli integerrimi olandesi hanno venduto merce che non avevano, facendo finta di averla. Hanno detto che per la sede dell’Ema che deve traslocare da Londra causa Brexit avrebbero avuto ad Amsterdam congruo e spazioso e moderno edificio entro la metà del 2019. Si è visto che il modernissimo edificio per ospitare ad Amsterdam l’Ema non ci sarà per la metà del 2019. Gli olandesi avevano bluffato sulla data fine lavori. Bluff scoperto con sconcertante facilità.
Ma c’è di peggio e di più: la sede provvisoria offerta da Amsterdam. Secondo quanto hanno verificato e affermato gli stessi dirigenti di Ema è una sede sparpagliata in più edifici e nonostante questa troppo piccola in metri quadri per ospitare gli uffici, scomoda e penalizzante per chi deve andarci a lavorare.
Dunque all’evidente scopo di portarsi in casa 3.000 posti di lavoro e relativi stipendi e consumi, nonché 1,8 miliardi di euro di investimenti connessi, gli olandesi hanno fatto i magliari. Hanno venduto all’Europa quel che non avevano. E hanno fregato in particolare l’Italia.
Amsterdam è diventata sede designata per Ema in un sorteggio che vedeva Amsterdam alla pari con Milano. Ma alla pari non erano le due città. Milano era davvero pronta, pronto il grattacielo del Pirellone ad ospitare gli uffici, pronti subito, tempo due mesi, gli ambienti di lavoro. Amsterdam invece era…un mattone nella confezione che doveva contenere uno smartphone. Ora Milano e l’Italia proveranno a riprendersi l’Agenzia in casa. Faranno ricorso e speriamo che l’Europa non abbia alcuna voglia di premiare l’audace colpo degli insoliti magliari.