Grecia paralizzata da sciopero generale

Tensione e proteste in Grecia contro le misure di austerità volute dal governo

La Grecia è paralizzata da uno sciopero generale parziale indetto per venerdì 5 marzo dal sindacato comunista Pame.  Allo sciopero si accompagnano una serie di  manifestazioni in tutte le grandi città, mentre il parlamento è chiamato ad approvare il pacchetto di austerità del governo che riduce severamente i salari, congela pensioni, impone nuove tasse.

Il sindacato comunista Pame ha proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore, mentre le due principali confederazioni, Adedy, dipendenti pubblici, e Gsee, settore privato hanno dichiarato una sospensione del lavoro a partire dalle 12.00 ora locale (11.00 italiane), ma lasciando liberi i loro aderenti di incrociare le braccia tutto il giorno.

E così faranno infatti tutti i trasporti urbani, medici, professori, giornalisti dei media di stato. Subiranno invece pesanti ritardi i trasporti aerei, a causa dello sciopero dei controllori di volo per 4 ore, i trasporti ferroviari, i traghetti. Adedy e Gsee si preparano d’altra parte a dichiarare uno sciopero generale la prossima settimana, verosimilmente l’11 marzo, dopo che avevano già protestato nei giorni scorsi tassisti e pensionati e si preparano a farlo i doganieri.

Nella serata di giovedì 4 marzo  migliaia di persone, con alla testa militanti e sindacalisti comunisti, hanno manifestato ad Atene, Salonicco e nelle principali città contro le misure “antipopolari e criminali” volute dal premier Giorgio Papandreou che oggi si incontra a Berlino con il cancelliere Angela Merkel.

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