Amedeo Matacena, Cassazione riduce pena da 5 a 3 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Giugno 2014 - 14:26 OLTRE 6 MESI FA
Amedeo Matacena, Cassazione riduce pena da 5 a 3 anni

Amedeo Matacena con la moglie

REGGIO CALABRIA – La Cassazione ha annullato, rideterminando la pena da cinque anni inflitti in precedenza a tre anni, la sentenza della stessa Suprema Corte emessa il 5 giugno 2013 a carico dell’ex deputato di Forza Italia, Amedeo Matacena. La I sezione penale della Cassazione ha quindi in parte accolto il ricorso straordinario dei legali di Matacena, che chiedevano appunto la rideterminazione della pena, ritenendo che fosse stata applicata “per errore di fatto” la pena più alta prevista dalla legge “intervenuta successivamente”, nel 2005, che inaspriva le pene per il concorso esterno in associazione mafiosa. In prima battuta gli avvocati avevano chiesto di decretare la prescrizione del reato all’aprile 2013 due mesi prima della condanna definitiva.

Un nuovo ordine di carcerazione, con la nuova pena, sarà ora emesso dalla Procura generale di Reggio Calabria nei confronti di Amedeo Matacena. E’ questo l’effetto della decisione della Cassazione.

Il nuovo provvedimento, secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari, sarà emesso non appena il dispositivo della Cassazione sarà notificato alla Procura generale. Ma, sostanzialmente, hanno riferito le stesse fonti, non cambia la posizione di Matacena se non per il periodo di detenzione che dovrà scontare una volta che sarà arrestato. Matacena si trova attualmente a Dubai, privo di passaporto.

I suoi avvocati intanto, si sono detti parzialmente soddisfati: “Siamo solo parzialmente soddisfatti, poiché speravamo che venisse riconosciuta l’intervenuta prescrizione ad aprile 2013 prima della sentenza definitiva”. A parlare è Giuseppe Verdirame, uno dei legali dell’ex parlamentare di Forza Italia. “Anche i giudici della Cassazione possono sbagliare” ha detto l’avvocato, spiegando la riduzione della pena, “ma l’importante è che ora sia stato riscontrato l’errore dei colleghi”. “E’ stato riconosciuto l’errore di fatto” ha osservato l’avvocato, aggiungendo che ora “faremo di tutto per ottenere qualcosa in più, sia per quanto riguarda il processo principale che per tutti quelli che si sono generati da questo”.