Antonio Scurati lascia Ravello Festival in polemica con Vincenzo De Luca che non vuole Roberto Saviano

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Giugno 2021 - 11:28 OLTRE 6 MESI FA
antonioscurati, foto ansa

Antonio Scurati (nella foto Ansa) lascia Ravello Festival in polemica con Vincenzo De Luca che non vuole Roberto Saviano

Antonio Scurati lascia il Ravello Festival poco dopo la sua nomina come Presidente della Fondazione Ravello, in polemica con il governatore della Campania Vincenzo De Luca che non vuole Roberto Saviano. Antonio Scurati è un accademico, scrittore, nonché vincitore dei principali premi letterari italiani. L’autore si è già dimesso e il festival e la conferenza stampa di presentazione è stata al momento rinviata. 

Antonio Scurati lascia la presidenza del Ravello Festival 

All’Agi, Scurati ha spiegato le ragioni delle due dimissioni: “Mi sono bastati, purtroppo, pochi giorni per accertare che i soci fondatori della Fondazione Ravello non rispettano la libertà intellettuale e ignorano i valori della cultura. Da uomo di cultura e, soprattutto, da uomo libero, scelgo di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di presidente”.

Scurati è l’autore di “M Il figlio del secolo”, il libro su Mussolini con cui due anni fà vince il Premio Strega

Scurati è l’ autore di “M Il figlio del secolo”, il libro su Benito Mussolini con cui due anni fa havinto il Premio Strega. A due settimane dalla nomina, dunque, il neopresidente dice addio alla manifestazione in aperta polemica: “Le dimissioni, spontanee e irrevocabili, hanno valore immediato”, afferma Antonio Scurati.

La decisione è stata presa dopo le dichiarazioni pronunciate in diretta Facebook dal governatore De Luca. Nessun riferimento preciso, ma De Luca ha parlato chiaramente di “discordie” nate in casa del festival e della Fondazione Ravello. Alla base ci sarebbe il mancato gradimento di alcune presenze nel programma.

Scurati non avrebbe gradito la non presenza di Roberto Saviano

A far allontanare lo scrittore milanese, secondo quanto riportato dall’Ansa, è stata la non presenza al Ravello Festival di Roberto Saviano che su Twitter aveva scritto: “Vincenzo De Luca blocca la mia presenza al Ravello Festival. Nessun problema, don Vicié, non ci sarò… arripigliateve tutt chell che è o vuost… “.

Saviano aveva proseguito con un video: “Mi sono immaginato il presidente De Luca che riceve l’elenco degli ospiti del Festival di Ravello e vede il mio nome comparire gli ultimi giorni di agosto“. Imitando l’ex sindaco di Salerno, Saviano aveva poi concluso: “‘Ah, e qua ci sta Roberto Saviano. E come si è permesso Scurati d’invitarlo. A casa mia, Roberto Saviano. Non esiste proprio, va cancellato”. 

Scurati aveva chiesto di ospitare anche Roberto Speranza

Scurati aveva chiesto di poter invitare anche il ministro della Salute Roberto Speranza. Con lui avrebbe voluto per parlare dell’esperienza della gestione della pandemia oltre che di un libro appena pubblicato. Tra il governatore campano e Speranza per, come si è ormai capito, non corre buon sangue.

De Luca: “Le indicazioni vanno rispettate. Le iniziative devono essere coerenti con il festival” 

A 24 ore dall’apertura del festival, ufficialmente è saltata la conferenza stampa di presentazione “per sopravvenuti impegni di alcuni partecipanti”. Queste invece le motivazioni fornite da De Luca: “Le indicazioni vanno rispettate in generale e quelle date dalla Regione sono molto semplici. Le iniziative che si mettono in piedi devono essere coerenti con la natura dei festival che si fanno o delle fondazioni. Non si possono fare delle cose estemporanee che non c’entrano niente”.

“Gli eventi che si propongono, in pratica, non devono essere segnati da conflitti di interesse da parte di chi li propone. Tutto quello che finanzia la Regione Campania non può e non deve essere per nessuno un’occasione per promuovere un sistema di relazioni personali o per passare qualche giornata di ferie a spese della Regione, ma devono essere eventi nella più assoluta trasparenza”.

De Luca ha poi proseguito: “Siamo in una stagione nella quale sono in movimento tanti enti, fondazioni, rassegne, manifestazioni. Le regole sono quelle che ho ricordato a tutti e se non ci sono coincidenze di obbiettivi, ci si separa. Niente di particolarmente drammatico”.