Assenteismo, certificati facili e malattie strategiche: così il pubblico costa allo Stato 4 miliardi

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2017 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Assenteismo, certificati medici facili, malattie strategiche: il settore pubblico ha dei dati impietosi rispetto al settore privato. A giustificare la stretta voluta dalla ministra per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia sono i numeri. Come quelli citati dal Paolo Baroni su La Stampa: certificati e legge 104 costano allo Stato quasi sette miliardi di euro. Le malattie nel pubblico sono il 50 per cento in più rispetto a quelle nel privato. E il lunedì, subito dopo il fine settimana, si concentra quasi il trenta per cento delle assenze per malattia.

Tra vigili che si danno, in massa, malati la notte di Capodanno e dipendenti che timbrano il cartellino (o se lo fanno timbrare) e poi vanno a fare shopping i casi sono moltissimi.

Nel 2015 i dipendenti statali hanno totalizzato 30 milioni 24 mila e 838 giorni di assenze per malattia, in media 9,2 giorni a persona. Che, spiega La Stampa, sommati a permessi vari, congedi, permessi della legge 104 e scioperi portano il totale a 19,3 giorni di assenza media ogni anno a persona.

Nel settore privato i dati cambiano radicalmente: qui i giorni di assenze varie sono 13 a persona, quasi il 50 per cento in meno. E secondo una stima di Confindustria questa differenza costa allo Stato 3,7 miliardi di euro.

Solo i permessi retribuiti nel 2015 nel pubblico impiego hanno interessato 440mila lavoratori su 3,5 milioni. Nel privato il dato è fermo a 450mila su un totale di 12-13 milioni di lavoratori. Detto altrimenti, il numero medio annuo di giorni di permesso del settore pubblico è quattro volte superiore a quelli del privato, con un costo per lo Stato di 1,6 miliardi.

Anche i permessi in base alla legge 104 per chi deve assistere un familiare disabile grave negli ultimi anni hanno subito una impennata, tanto che oggi costano allo Stato 3 miliardi l’anno.

Ci sono poi le malattie strategiche, magari alla fine di un week end o prima di un ponte. Spiega La Stampa:

Il fenomeno in questo caso riguarda abbastanza indistintamente pubblico e privato, ma è davvero singolare accertare che il 28/29 per cento delle assenze per malattia (ma a Palermo si supera il 40%) si verifichino di lunedì. E sempre a proposito di assenze tattiche spunta un’altra stortura, questa sì tipica del pubblico impiego: le assenze che durano appena un giorno. Secondo i dati della Cgia di Mestre, nella Pa sono esattamente il doppio rispetto al settore privato, il 27,1% contro il 12,3%. Ma soprattutto nei ministeri, negli enti e negli uffici pubblici si ammala il 55% del personale, nelle fabbriche e negli uffici privati solo il 35%.