Austerity al Comune di Livorno: via cellulari, auto e computer

Roberta Casa*
Pubblicato il 21 Aprile 2010 - 13:01 OLTRE 6 MESI FA

Un risparmio di oltre 1.500.000 euro in un anno. Il programma di “contenimento delle spese di funzionamento” del Comune di Livorno ha funzionato. Circa un anno fa, quando l’assessore Valter Nebbai annunciò la serie di provvedimenti volti a diminuire la spesa pubblica, le sue parole furono accolte con scetticismo e nessuno credeva che i piccoli accorgimenti comunicati avrebbero prodotto un simile risparmio.

Il Sindaco di Livorno (al centro) e gli assessori Paola Bernardo e Valter Nebbiai

Ma come è stato possibile risparmiare una tale somma? Molti sono stati gli accorgimenti di Nebbai, a cominciare dall’energia. Negli istituti scolastici l’orario di accensione dei riscaldamenti è stato ridotto di poche ore, senza che gli studenti ne abbiano risentito. Con questo provvedimento sono stati economizzati oltre 400mila euro, in aggiunta alla somma risparmiata grazie alla revisione dell’ illuminazione pubblica: l’orario di accensione e spegnimento è stato ridotto di un quarto d’ora al mattino e di un quarto d’ora alla sera. Altri 450mila euro risparmiati.

Inoltre, sono stati considerevolmente ridotti i telefonini di servizio in uso al personale del Comune – da 237 a 129 –  con un risparmio di 45mila euro oltre a quello sui costi per il traffico di telefonia mobile. Grazie a questi provvedimenti, le spese sono state ridotte del 18,7 per cento. “È una strategia che ha dato ottimi risultati: dobbiamo insistere su questa strada”, è il commento di Valter Nebbiai, che continuerà con la politica di “austerity” anche nei prossimi anni.

Anche le assegnazioni di dotazioni informatiche, a cominciare dai computer, e quelle degli automezzi sono diminuite “in base alle effettive necessità di utilizzo”. In più, l’amministrazione ha invitato i servizi comunali a preferire la posta elettronica a quella tradizionale, consentendo un risparmio sull’affrancatura di oltre 150mila euro. Infine, è stata ricontrattata la polizza assicurativa che copre il Comune: così da 1.100.000 euro l’anno, le spese per l’assicurazione sono passate a 600.000 euro.

Il bilancio del 2009 dimostra che i risultati sono ottimi, ben al di là delle previsioni dell’assessore. Inoltre, il denaro “messo da parte” ha permesso di coprire buona parte del mancato rimborso dell’Ici sulla prima casa, che il governo non ha concesso.

*Scuola di Giornalismo Luiss