Beppe Grillo e i 7 mld dal tetto pensioni a 5mila euro. “Una balla, sono 2 mld”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2014 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo e i 7 mld dal tetto pensioni a 5mila euro. "Una balla, sono 2 mld"

Beppe Grillo e i 7 mld dal tetto pensioni a 5mila euro. “Una balla, sono 2 mld”

ROMA – Beppe Grillo e i 7 mld dal tetto pensioni a 5mila euro. “Una balla, sono 2 mld”. “Beppe Grillo ha dichiarato a Porta a Porta che mettendo un tetto alle pensioni a 5.000 euro possiamo recuperare 7 miliardi per il finanziamento del reddito minimo di cittadinanza. E’ una balla: il blocco degli assegni pensionistici sopra 5.000 euro mensili vale un risparmio inferiore a 2 miliardi. Meno male che si dice pronto a governare…chissà con quali conseguenze per il paese”. Lo dichiara Marco Causi, capogruppo del Pd in commissione Finanze.

“I conti sono facili da fare. Basta prendere le ultime statistiche Istat-Inps – spiega Causi – pubblicate il 2 aprile scorso. I pensionati che percepiscono assegni (al lordo delle tasse) sopra i cinquemila mensili sono 210.914, per un importo complessivo di 16,9 miliardi. Se a ciascuno/a fosse dato 5.000 al mese per tredici mensilità la spesa scenderebbe a 13,7 miliardi, con un risparmio di 3,2 miliardi. Al tempo stesso però questi contribuenti pagherebbero meno tasse. Poiché a quei livelli di reddito (sopra 55 mila all’anno) l’aliquota è il 41 per cento, la riduzione di imposte versate allo Stato sarebbe di almeno 1,3 miliardi.

Alle fine, il vero risparmio per lo Stato sarebbe di 3,2 meno 1,3 miliardi, dunque di 1,9. Insomma: Grillo sbaglia i calcoli in modo grossolano e distorce la discussione pubblica diffondendo numeri a vanvera. La strada maestra è quella proposta dal Partito Democratico: da un lato, procedere a una riforma in senso universalistico dei regimi di sussidio ai redditi dei disoccupati; dall’altro, ampliare le risorse disponibili per le politiche di inclusione sociale (tramite gli assegni di inclusione, o il reddito minimo di inserimento) chiamando tutti i contribuenti più abbienti (e non solo i pensionati) a un contributo progressivo di solidarietà. Con 2 miliardi si potrebbero beneficiare 500 mila famiglie, condizionando il sussidio alla formazione e riqualificazione professionale e all’obbligo d’istruzione per i figli minori”.