Terzo Polo, Casini: “Se ci fosse un padrone sarebbe un’anatra zoppa”

Pubblicato il 5 Marzo 2011 - 19:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Io penso che Berlusconi prima se ne va, meglio è”. Lo ha detto il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, durante la puntata di ”In onda” che sarà trasmessa stasera su La7. ”Auguro a Berlusconi – ha aggiunto – di essere ultracentenario in termini personali, ma non politici. Il governo aumenta il numero dei sottosegretari perché Berlusconi ha bisogno di dare posti per stare in piedi”.

Sul Terzo Polo, Casini ha detto: ”Se fosse un’imitazione degli altri due, dovremmo chiuderlo subito. Se nascesse con un padrone, sarebbe un’anatra zoppa”. ”Questo polo – ha aggiunto – nasce per pacificare l’Italia che a forza di contrapposizioni tra berlusconiani e antiberlusconiani va a fondo”.

“Ora tutti ruotano attorno a noi. Quando tre anni fa siamo giunti in Parlamento, la gente pensava che saremmo naufragati di lì a poco”, ha aggiunto il leader dell’Udc. ”Chi si illudeva di essere autosufficiente ha sbagliato”. ”Commette un errore – ha concluso – chi pensa di governare contro Berlusconi, come chi affida le proprie speranze messianiche in Berlusconi”.

“Con Fini abbiamo tantissime cose in comune. La pensiamo diversamente però, su alcune questioni di coscienza come il biotestamento. Ma sul 90% degli argomenti siamo uniti”. Secondo Casini, Fini andava bene al Pdl ma quando ha rotto con Berlusconi ”è stato cacciato a calci nel sedere perché lì non si tollera il dissenso”. “Fini è assolutamente corretto. Lo vedremo nella gestione del conflitto di attribuzione’‘.

Entrando nella querelle sulla scuola pubblica scatenata una settimana fa dallo stesso premier Berlusconi, Casini ha detto: ”Ritengo che la scuola pubblica sia straordinaria e da cattolico difendo la competitività tra la scuola pubblica e quella libera”.

Infine, una battuta sul baciamano fatto da Berlusconi a Gheddafi: ”Non mi è passato nemmeno per l’anticamera del cervello mai di baciare la mano a Gheddafi. Io – ha aggiunto Casini- ho anche votato contro il trattato Italia-Libia”.