Berlusconi, contrordine: “Nessun ultimatum. Il governo deve continuare”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 31 Agosto 2013 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Contrordine: “Non ho dato nessun ultimatum al Pd. Il governo deve continuare, sta facendo cose egregie”. Silvio Berlusconi ci ripensa e cambia nuovamente registro rispetto all’affondo di venerdì, quando minacciava:”Se decado da senatore, casca pure il governo Letta”. Il falco torna colomba e manda un messaggio di tregua ai democratici: “Io ricordo che questo governo è stato voluto fortissimamente da me, e sono convinto che l’Italia abbia bisogno che il governo continui a governare”, ha detto ai cronisti.  ”E addirittura – ha aggiunto – non sono d’accordo con certe critiche perché questo governo sta anzi facendo cose egregie”.

Ma se di ultimatum non si è trattato, poco ci manca, dal momento che poco dopo ribadisce: “E’ assurdo che una forza democratica resti al tavolo del governo se gli si sottrae il leader. Spero che il buon senso prevalga nella testa di chi è preso dalla voglia di eliminare un avversario politico”. Poi si lascia andare anche a una battuta: “Io di colpe ne ho una sola, non essere mai riuscito a convincere gli italiani a darmi il 51% dei voti”.

E a chi gli domanda dell’ipotesi di dimissioni dei suoi ministri in caso di sua decadenza da senatore si smarca: “Questo è quello che mi dicono gli stessi ministri, chiedetelo a loro. Comunque io mi auguro che questo non accada”. Proprio ieri il premier Enrico Letta ha messo in chiaro che “non ci sono margini” e che vanno separati “il piano politico da quello giudiziario”.

Ma se gli umori di Berlusconi oscillano riguardo alla sopravvivenza del governo Letta, per il suo nemico numero uno sono sempre e solo strali. “Sono in questa situazione per colpa di una parte della magistratura, Magistratura Democratica. Ho 41 processi alle spalle nei quali non sono riusciti ad arrivare ad alcuna condanna, così hanno deciso di avvalersi di un’altra strategia, sono diventati i padroni di tutti i collegi che mi hanno giudicato. Le condanne solo esclusivamente politiche, infondate e ingiuste, tese a un disegno preciso, eliminare l’ostacolo Berlusconi”.

Il tutto si è svolto dinanzi al banchetto dei Radicali a Largo di Torre Agrentina presso il quale il Cavaliere si è recato personalmente per sottoscrivere i quesiti “per una giustizia giusta”. Già venerdì mattina Berlusconi si era intrattenuto a lungo in casa Pannella. Adesso il sodalizio è ufficiale.

“Firmo non solo i sei referendum sulla giustizia, che sono sacrosanti, ma anche tutti gli altri su cui non sono d’accordo, voglio affermare il diritto dei cittadini italiani a poter dare il loro voto, sì o no, su dei problemi”, ha detto il leader del Pdl.