Il giorno di Berlusconi: convocato dai pm “non si presenterà” in Procura a Milano

Pubblicato il 21 Gennaio 2011 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

E’ arrivato il giorno, Silvio Berlusconi è stato convocato dai magistrati di Milano, ma ha già fatto sapere che non si presenterà. Il presidente del Consiglio non riconosce le competenze ai pm e per questo non vuole andare.

Saranno gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini che sul caso Ruby e le “arcorine” e l’indagine per prostituzione minorile e concussione a mandare una memoria difensiva in cui spiegheranno perché a detta loro la Procura di Milano non è competente a indagare sulla vicenda.

Come si difenderà dunque il Cavaliere? Che strategia sceglieranno i suoi legali? Bisogna aspettare che la Giunta della Camera dei deputati si sarà espressa sull’autorizzazione a perquisire gli uffici in cui lavora Giuseppe Spinelli, ragioniere del capo del governo, che si era opposto  parlando di «pertinenza politica».

Ecco i punti in Berlusconi contesta ai magistrati di Milano la competenza. Per lui in primis c’è un problema territoriale perché la Villa di Arcore è nel territorio del Tribunale di Monza, così come l’abitazione del capo di gabinetto del questore, cioè colui che ricevette la chiamata del Cavaliere nel maggio scorso, quando iniziò il caso Ruby.

Inoltre gli avvocati di Berlusconi sono pronti a combattere per la competenza funzionale, ovvero perché per il reato di concussione (il presidente del Consiglio intervenne per il rilascio della ragazza marocchina) entri in gioco il Tribunale dei ministri.

Altro elemento su cui si concentreranno i legali del premier è quello che considerano un “accanimento” le intercettazioni che sarebbero quasi 27 mila per Lele Mora, 14.500 per Nicole Minetti, un migliaio per Emilio Fede e 6.400 per la stessa Ruby, secondo quanto ha calcolato il settimanale Panorama.