Pdl, clima resta teso: convocati finiani per “farli fuori”. Fli: “Procedura poliziesca”

Pubblicato il 26 Agosto 2010 - 19:21 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi

La fragile tregua nel centrodestra, sancita anche grazie all’intesa tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi al vertice di villa Campari, sembra ancora reggere ma e’ messa a dura prova dai nuovi colpi che si scambiano Pdl e Fli. Il Popolo delle Liberta’ non rinuncia a mostrare i muscoli ai ‘cugini’ finiani e li convoca per verificare la loro ”compatibilita’ ” con gli incarichi nel partito. I finiani replicano con fermezza invitando i ‘colleghi’ a pensare ”all’incompatibilita’ dei doppi incarichi” e ammiccano alla ”alleanza naturale tra Fini e Bossi sul federalismo”; mentre il presidente della Camera fa sapere che riunirà i suoi il 4 settembre a Roma, il giorno prima del suo intervento alla Festa tricolore di Mirabello. Non sta a guardare neanche il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo che non esclude di ”aprire ai finiani”, se la politica del governo per il Sud non cambia.

Berlusconi punta alla verifica della tenuta in Aula, in autunno, sui temi caldi della giustizia e, non a caso, in un messaggio ai Promotori della Liberta’ polemizza con ”la vecchia politica” ma non apre fronti con la ‘opposizione interna’. All’interno del Pdl e del gruppo finiano, al di la’ delle formali divisioni in falchi e colombe, gli animi sono ancora caldi. Il gruppo del presidente della Camera attendeva segnali distensivi in merito alla convocazione dei ‘ribelli’ Bocchino, Briguglio e Granata davanti ai probiviri del Pdl; ma da Ignazio La Russa, coordinatore del partito, arriva la doccia fredda dell’impossibilità di ‘sconvocare’ la riunione. Il ministro ex An anzi annuncia la convocazione a breve dei finiani per verificare la loro compatibilità con gli incarichi all’interno del partito. La replica di Fli è secca: ”A questo punto sarebbe interessante anche affrontare il tema della incompatibilità dei doppi incarichi”, sbotta Silvano Moffa, coordinatore dei gruppi di Fli di Camera e Senato, che in merito ai probiviri invita a ”distinguere le questioni politiche da quelle disciplinari”.

Ancora più duro il vice ministro Adolfo Urso che parla di una ”procedura poliziesca e intimidatoria che aggrava il clima politico” e consiglia ”ai convocati di non presentarsi agli interrogatori”. Benedetto Della Vedova, intanto, apre al dialogo Fli-Lega: ”Sul federalismo – spiega – Fini sarebbe il migliore alleato di Bossi, purche’ l’obiettivo non sia la resa dei conti del Nord contro il Sud ma una riforma nazionale ben fatta”. A rendere il clima più teso contribuisce Raffaele Lombardo. Il leader dell’Mpa invia un messaggio chiaro al governo: ”Noi con Fini? Vedremo – afferma al Meeting di Cl a Rimini – Certo, se continua l’atteggiamento per cui non c’è una sola parola, una sola virgola, un solo emendamento, in favore del Mezzogiorno…”.