Berlusconi: “Fini ora è il vice di Casini. Il Governo arriverà al 2013”

Toni accattivanti con Pier Ferdinando Casini, ironia e sarcasmo verso Gianfranco Fini. Silvio Berlusconi anche questa sera, nel corso di un collegamento telefonico con la festa degli Amici del presidente del Molise, Michele Iorio, ha infierito contro il presidente della Camera: ”Hanno voluto giocare allo sfascio sulla pelle degli italiani – ha attaccato il premier – hanno cercato, con una congiura di palazzo, di rovesciare la volonta’ degli elettori.

E cosi’ il tentativo di ribaltone di Fini e del Pd ha fatto si’ che Fini stesso, in un anno, sia passato da erede di Berlusconi a vice di Casini”. Liquidato cosi’ il ‘tentato ribaltone’, Berlusconi ha sfoggiato il consueto ottimismo dicendosi certo che il suo governo arrivera’ al traguardo del 2013, e comunque – ha osservato – se la situazione dovesse cambiare si tornera’ al voto, al ”giudizio del popolo”, e ”vinceremo ancora”.

”Questa e’ stata la settimana della verita’ – ha detto il premier – sono stati smentiti tutti i pronostici e abbiamo avuto una vittoria politica. Ho la certezza di portare a termine la legislatura fino al 2013. I deputati saliti sul carro a guida Fini si sono trovati sul convoglio con destinazione ‘sinistra”’.

”Abbiamo sconfitto il tentativo di portare indietro l’Italia, alla prima repubblica. Per il terzo polo alleato della sinistra – ha ribadito Berlusconi – non c’e’ prospettiva. Cattolici e moderati non si fidano di loro. Abbiamo le idee chiare e i numeri”. E proprio i cattolici e i moderati sono oggetto di corteggiamento da parte del Cavaliere desideroso di allagare la maggioranza anche a quei deputati che militano in partiti aderenti al Ppe.

”Ci sono cariche a disposizione, ma – ha puntualizzato non e’ calciomercato. La squadra di governo che ho e’ la migliore di tutta la storia della Repubblica, allargarla significa offrire una possibilita’ di arricchimento, coinvolgendo chi condivide il nostro programma”. Intanto Berlusconi ha fissato le sue priorita’: riforma della giustizia e intercettazioni. ”Si riparte con i cinque punti del programma presentato a settembre, soprattutto la riforma della giustizia. Sara’ difficile realizzare la vera riforma della giustizia per fare dell’Italia un Paese veramente libero”. ”C’e’ una cosa – ha poi detto Berlusconi – per la quale gli uomini di Fini si erano opposti, per l’accordo con l’associazione nazionale magistrati: le intercettazioni. Ma queste violano la privacy. Non e’ possibile non poter parlare liberamente al telefono”.

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