Berlusconi ci riprova: giustizia, tv e…”lista Silvio”?

Pubblicato il 16 Maggio 2012 - 19:01 OLTRE 6 MESI FA

Monti e Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA – Berlusconi ci riprova e torna a palazzo Chigi per un pranzo con il premier Mario Monti. Pranzo non proprio informale, perché in realtà si è trattato di un vertice di 3 ore in compagnia della diplomazia politica di entrambi i fronti. Berlusconi infatti è andato accompagnato da Angelino Alfano, segretario del partito ma anche l’uomo più addentro alla questione giustizia, e da Gianni Letta, ovvero l’uomo che spesso ha tenuto i contatti con Monti in questi mesi. Con il premier c’era Antonio Catricalà, sottosegretario.

Il piatto in effetti è ricco. Di cosa hanno parlato i cinque per più di tre ore? Facile che la chiacchierata sia caduta sul tema giustizia. Martedì c’è stato lo strano caso del “blitz” Pdl-Udc-Fli che hanno approvato in Commissione Giustizia, su parere favorevole del governo, un emendamento che di fatto svuota la proposta di legge dell’Idv che ripristina pene più severe per il falso in bilancio. Ovvero il reato “depenalizzato” (oggi è previsto solo l’arresto fino a due anni) dal governo Berlusconi nel 2001. Ma non solo, nell’agenda politica berlusconiana spicca anche un altro emendamento. Quello ribattezzato “salva Silvio” perché potrebbe salvare l’ex premier dall’accusa di concussione nel processo Ruby. L’emendamento proposto da Francesco Paolo Sisto (Pdl) introduce una parola, “patrimoniale”. In sostanza per provare la minaccia di un pubblico ufficiale, mirata a ottenere un beneficio, deve esserci uno scambio di denaro. Ma quando, nel maggio 2010, Berlusconi chiamò la questura di Milano per far rilasciare “la nipote di Mubarak” Ruby, non versò denaro ai poliziotti. Quindi, secondo l’emendamento Pdl, non ci fu concussione. Il ministro della Giustizia Paola Severino intende bloccare l’emendamento avendo dato parere negativo. Ed ecco che la questione potrebbe essere stata oggetto della conversazione tra i commensali.

Tra una portata e l’altra Berlusconi e i suoi potrebbero aver tirato fuori un altro cruccio dei pidiellini. La questione della riforma Rai. Il Pdl, riferisce l’agenzia Agi, sta mettendo a punto una proposta per far sì che il Pd si sieda al tavolo. Il piano passa attraverso una modifica dello statuto e mira a consegnare maggiori poteri alla figura del presidente. Secondo la modifica voluta dai berlusconiani lo statuto consentirebbe al Cda di delegare dei poteri ‘ad hoc’ in una logica di ‘governance’ che sottrae competenze al direttore generale. Al momento il Pd non sembra disposto a partecipare ad alcuna trattativa sul futuro di viale Mazzini, qualora resti in vigore l’attuale legge. Ma il governo ha pronto un ‘pacchetto’ e, dopo i ballottaggi, potrebbe tornare ad insistere per il rinnovo dell’attuale Consiglio.

Berlusconi e Alfano potrebbero poi aver discusso degli equilibri interni al Pdl. Nella fattispecie delle due fazioni che compongono il partito, ovvero quella che appoggia Monti e quella, sempre più consistente, che mostra insofferenza. L’elettorato medio del Pdl non digerisce Monti e infatti ha bocciato il partito alle amministrative. Ma Berlusconi al momento non ritiene di potersi permettere alcuno strappo. Ecco perché in queste ore andrebbe accarezzando l’idea di una “lista Silvio“. Una lista di fedelissimi che alle prossime elezioni si presenterebbe con una sigla diversa da quella del Pdl. Michela Vittoria Brambilla e Daniela Santanchè i nomi di punta. La mossa avrebbe poi lo scopo di prendere le distanze da quanti vorrebbero mollare Monti per risalire un po’ la china. Non è un caso che all’annuncio del pranzo di mercoledì soprattutto gli ex An abbiano storto il naso. Ignazio La Russa sbotta: “Sbagliato, sbagliatissimo. Se fossi stato presidente o segretario del partito non avrei incontrato il presidente del Consiglio a 48 ore dai ballottaggi, non sarei andato a fustigarmi facendo vedere che stiamo tutti assieme quando il 75% dei nostri elettori non è d’accordo con questo governo. Io questa cosa non l’avrei mai fatta e lo dico chiaramente”.