Berlusconi: “Sulle riforme si parte dalla giustizia”, ma i finiani frenano

Pubblicato il 13 Ottobre 2009 - 21:10 OLTRE 6 MESI FA

Il cammino delle riforme andrà avanti secondo programma e ora si parte con la giustizia. L’indicazione ribadita oggi da Silvio Berlusconi ai vertici del Pdl mette a tacere chi pensa che la bocciatura del Lodo Alfano possa aver modificato l’agenda del governo. Il presidente del Consiglio nega qualsiasi volontà  di “‘forzare” la mano sulle riforme.

Si parte dalla giustizia come da programma, ha spiegato anche ai capigruppo del partito. E questo vuol dire il provvedimento sulle intercettazioni, quello sul processo penale e la separazione delle carriere più volte auspicata. L’intenzione di fissare i punti all’ordine del giorno nasce dai paletti posti dai finiani: in un’intervista il vicepresidente del Pdl alla Camera Italo Bocchino, ha sostenuto che occorre partire dalla riforma presidenzialista e dal completamento del federalismo.

Sulla giustizia al momento Gianfranco Fini non si è  pronunciato, anche perché’ – viene fatto osservare – non esiste ancora un testo e comunque sarà il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, ad intervenire in merito.«Al Senato ancora non è stato depositato nessun progetto sulla separazione delle carriere» spiega Filippo Berselli, «la prossima settimana completeremo la riforma dell’avvocatura e finiremo le audizioni sulle intercettazioni». Di giustizia si discuterà la sera di mercoledì 14 ottobre alla consulta del Pdl, alla presenza del ministro Angelino Alfano, del coordinatore nazionale Ignazio La Russa e di Niccolò Ghedini.