Biotestamento, Roccella: “No all’eutanasia grazie alle sentenze. Questa legge scioglie ogni dubbio”

Pubblicato il 1 Marzo 2011 - 08:42 OLTRE 6 MESI FA

Eugenia Roccella

ROMA – ”Con le norme oggi in vigore, non si è riusciti a impedire che Eluana fosse condotta alla morte per disidratazione e denutrizione”. Per questo è necessario un intervento legislativo sul testamento biologico e ”questa legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento scioglie ogni dubbio”. Lo spiega, in una intervista ad Avvenire, il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella.

Al quotidiano dei vescovi, Roccella ribadisce la volontà del governo di arrivare a una legge ”per non lasciare scrivere le regole dalle sentenze”. Va fermato, sottolinea, ”il tentativo di alcuni magistrati di arrivare all’eutanasia per via giudiziaria”.

In assenza di interventi del legislatore, aggiunge Roccella, ”alcuni Comuni stanno provvedendo con propri biotestamenti” e ”se non si regola la materia in Parlamento, ci saranno decine di nuovi casi giudiziari”.

Quanto alla vincolatività delle volontà espresse con il testamento biologico, Roccella ribadisce che ”il medico mai è obbligato a pratiche contro ‘scienza e coscienza’. Se si introducesse questo criterio si violerebbe la sua libertà”.

E sull’altro nodo delle ‘Dat’, alimentazione e idratazione, il sottosegretario conferma l’impostazione del ddl: se il loro rifiuto fosse inserito nelle Dat, è il ragionamento, ”finisco con il delegare ad altri la decisione sul lasciarmi morire, magari affidandola al servizio sanitario nazionale: siamo ai confini dell’eutanasia passiva e del suicidio assistito vietati dalla nostra legge”.