Bonelli: "Sulla Tav due ricorsi al Tar degli ambientalisti"

Pubblicato il 3 Marzo 2012 - 17:50 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 3 MAR – Sul progetto della Torino-Lione gravano ben due ricorsi al Tar da parte delle Associazioni ambientaliste per violazione delle normative ambientali. E' quanto ricorda, in una nota, il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, aggiungendo: ''Prendiamo atto che il ministro dell'Ambiente Corrado Clini con conosce gli atti del suo ministero: non c'e' altra spiegazione all'affermazione del ministro sul fatto che la Torino-Lione e' 'un caso di scuola di ingegneria sostenibile in difesa dell'ambiente''.

''Numerose sono le illegittimita' riscontrate nelle delibera impugnata – afferma Bonelli -. La piu' clamorosa e' quella relativa al frazionamento del progetto in tre diverse opere, cunicolo esplorativo/galleria di servizio, tratta internazionale e tratta nazionale. Fatto, questo, vietato dalla normativa europea e anche da quella nazionale di recepimento e perche' e' violata la normativa sui rifiuti ed in particolare i principi sul deposito e sui sottoprodotti. Senza contaminare la presenza di amianto e uranio nella zona del tunnel''.

''Ma che la progettazione sia stata estremamente deficitaria dal punto di vista ambientale – continua il presidente dei Verdi – lo dimostra il fatto che il CIPE, non i No-Tav, abbia inserito 100 prescrizioni al progetto sulla tratta nazionale e ben 220 al progetto sulla tratta internazionale -prosegue -. Insomma una progettazione incompleta e chiaramente deficitaria''.

Secondo Bonelli e' ora di dire ''basta all'accanimento ideologico su un'opera un'opera inutile che non fara' altro che aumentare il debito pubblico italiano. D'altronde che il traffico sia in calo tra Torino e Lione lo dimostra il fatto che la Artesia, la societa' che gestisce la tratta Milano-Torino-Lione Parigi, abbia ridotto i treni da 16 ai 6 attuali. Il Governo – conclude – convochi immediatamente i sindaci e la comunita' montana interessata e ristabilisca il dialogo con gli amministratori che non vengono ricevuti a Roma da piu' di tre anni''.