«Ho il vaffa… facile. Sono libero, non coercibile, non ho padroni, non ho poteri forti che mi controllano. Sono diventato ministro non so come»: lo ha detto Renato Brunetta spiegando che se è entrato nel governo «grazie a Berlusconi, matto – ha sottolineato – a fare ministro un matto come me».
Alla presentazione del suo libro al Lido di Venezia, Brunetta ha parlato a lungo di se, della sua vita e delle circostanze che lo hanno portato da «figlio del popolo» a diventare ministro e adesso anche in corsa per la poltrona di sindaco per la sua città.
«Ho fatto l’ambulante con mio padre per dieci estati dai 14 anni fino alla laurea. In quelle dieci estati sulla strada in quella bancarella ho imparato tutto – ha raccontato con visibile commozione il ministro antifannulloni che durante la presentazione del libro, per non smentirsi, ha pronunciato diverse ‘parolacce’ – mi sono fatto da solo, non mi ha regalato niente nessuno, neanche l’altezza – ha scherzato Brunetta – nessuno mi ha regalato niente neanche nella mia carriera accademica».
E a testimonianza dei suoi meriti, Brunetta ha citato proprio il ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione che gli è stato affidato: «Mi hanno dato il ministero più ciofeca che c’era e adesso è forse il più importante – ha concluso Brunetta – è l’uomo che fa la funzione».