TODI, PERUGIA – “Se ci saranno, le elezioni vanno benissimo, perché con la politica del tirare a campare che si occupa delle ragazzine di Berlusconi meglio andare al voto. Rispetto a questo scenario, l’unica strada è quella di un passo indietro del premier”. Lo afferma Pier Ferdinando Casini, parlando con i giornalisti a Todi. ”Questa non è una vendetta ma il disegno di pacificare il Paese. Le elezioni non sono la via maestra. E’ poi necessario che gli elettori scelgano i propri parlamentari e questo si può fare rimettendo le preferenze dei collegi uninominali”
Todi, la stessa cittadina dove un anno fa Pier Ferdinando Casini annunciò la nascita del Partito della nazione, ospita sabato la prima assemblea dei parlamentari dei partiti del Terzo Polo.
”Nuovo Polo per l’Italia” dovrebbe essere il nome dell’alleanza tra Udc, i futuristi di Gianfranco Fini, l’Api di Francesco Rutelli, Mpa, Liberaldemocratici e Repubblicani: cento parlamentari in tutto che, per due giorni, si riuniscono con i loro leader.
Un appuntamento sentito, come rilevano alcuni parlamentari centristi all’Ansa, soprattutto da chi da più di un anno ha difeso una linea autonoma, terzista. Il bipolarismo è entrato in crisi – è il ragionamento fondante dei lavori di Todi – ed i fatti stanno dimostrando che è possibile costruire un’alternativa al centro che, irrobustita con i nuovi ingressi, può diventare determinante nella formazione di qualsiasi governo. Ma ora la nuova alleanza, che – precisano i terzopolisti con l’Ansa- non sarà un partito, si dovrà strutturare.
Ad iniziare dal coordinamento parlamentare per poi prepararsi alla prima vera prova politica delle amministrative di primavera. Il Nuovo Polo – è stato sottolineato nei giorni scorsi – è infatti un’alleanza anche per il domani e per le future intese elettorali. Nei giorni in cui il dibattito politico viene monopolizzato dalle vicende giudiziarie del Ruby-gate, la parola d’ordine del Terzo polo è occuparsi dei problemi ”disattesi” del paese e degli italiani, proponendo un’offerta politica che superi l’anti-berlusconismo fine a sé stesso che possa risultare attrattiva per gli elettori del centrodestra.
”E’ fin troppo ovvio che ciascuno risponderà dei propri comportamenti davanti agli italiani”, aveva detto Lorenzo Cesa nei giorni in cui era in atto il pressing del Cavaliere sui deputati centristi per farli approdare al Pdl. Ora – sondaggi in crescita alla mano – in cento tra deputati, senatori ed europarlamentari si presentano a Todi compatti per decidere ”l’assunzione di atteggiamenti comuni e coerenti sul piano parlamentare”. Ma è su tutti i principali temi sul tappeto che si dovrà misurare e intensificare un coordinamento tra Udc, Fli, Api, Mpa e Liberal Democratici perché – sottolineano nel nuovo polo – ”scorciatoie non ce ne sono per nessuno”.
SONDAGGI BERLUSCONI Pier Ferdinando Casini è scettico sui sondaggi che registrano la ‘tenuta’ Silvio Berlusconi e il Pdl dopo il caso Ruby. ”Non credo affatto ai sondaggi che sono una finzione della tv”
FEDERALISMO ”La Lega è preoccupata ma questo federalismo fa aumentare le tasse. Non lo possiamo votare”, ha detto ancora Casini.