Pericolo scampato, governo allargato: posti a Polidori, Misiti e altri

Pubblicato il 14 Ottobre 2011 - 18:22 OLTRE 6 MESI FA

Catia Polidori (Foto Lapresse)

ROMA – Pericolo scampato alla Camera per un solo voto, il governo è salvo ed è pronto a ringraziare. Il consiglio dei ministri si è riunito rapidamente dopo la votazione e ha deliberato: c’è bisogno di due nuovi viceministri e due sottosegretari.

Fulminea la carriera di Catia Polidori, appena nominata viceministro. Fino a dicembre era un deputato di Futuro e Libertà, poi la notte tra il 13 e il 14 dicembre scorso ha cambiato idea. E così alla vigilia del 14 ha votato la fiducia al governo Berlusconi. “Miss Cepu” era stata ribattezzata per un caso di omonimia: Polidori è anche il patron di Cepu ma lei ha sempre detto di non aver nessun legame di parentela con lui. Polidori è stata decisiva per la salvezza di dicembre e a maggio il governo ripagò nominandola sottosegretario allo Sviluppo Economico.

E così arriviamo a ottobre, ed ecco che a poche ore dalla nuova fiducia il governo si ricorda nuovamente della Polidori. Stavolta diventa viceministro e può quindi partecipare ai Consigli dei ministri. Un salto nel cerchio che conta, insomma.

Ma Catia non è sola, la riconoscenza della maggioranza si è posata anche su Aurelio Misiti, anche lui nuovo viceministro. Eletto nel 2008 con l’Idv, passa nel 2010 al Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo. Il suo momento di gloria lo vive a febbraio 2011: la Giunta per le Autorizzazioni doveva deliberare la perquisizione degli uffici del ragionier Spinelli, uomo di fiducia di Berlusconi nonché il ragioniere-contabile che, secondo le intercettazioni, si occupava di foraggiare le “Olgettine”. Quel giorno, contrariamente alle indicazioni del suo partito, vota no alla perquisizione. Poco dopo divenne sottosegretario. Oggi, con la nuova fiducia, è viceministro alle Infrastrutture.

Giuseppe Galati è stato nominato sottosegretario all’Istruzione. Galati fa parte della maggioranza tra i Cristiano Popolari e riscuote ciò che gli era stato promesso mesi fa da Berlusconi stesso al congresso di Mario Baccini. Un posto anche per Guido Viceconte, fresco sottosegretario all’Interno, quello con il curriculum più coerente: una vita in Forza Italia dal 1994, poi sottosegretario nei passati governi berlusconiani. Eletto al Senato nel 2008 è vicepresidente della Commissione parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti umani.

Le nomine hanno scatenato proteste tra le fila dell’opposizione: “Finalmente Berlusconi ha dato la scossa all’economia che ci aspettavamo: una nuova infornata di incarichi ministeriali di cui nessuno sentiva il bisogno. È uno schiaffo ai cittadini italiani che vivono il dramma della crisi economica e una vergogna che ha il solo merito di rivelare al Paese il degrado di questo governo”, ha affermato il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, commentando le nuove nomine di viceministri e sottosegretari fatte oggi dal Cdm.

Berlusconi se l’è cavata per due voti due e ha fatto due viceministri in due nanosecondi, più tre sottosegretari. Se fossero serviti quindici voti ci toccava chiamare l’Ikea per un po’ di sedie”. Lo ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, parlando a margine della manifestazione regionale del Pd in corso a Firenze.

Adesso si paga cash e non si accettano solo promesse”. Così Antonio Di Pietro sul palco della manifestazione finale del centrosinistra per le elezioni regionali in Molise, commentando le nomine fatte stasera dal Consiglio dei Ministri. “Una volta c’era la tangente – ha aggiunto Di Pietro – adesso la tangente è una delibera del Consiglio dei Ministri e la pagano i cittadini”.