Adriano Celentano parla con Beppe Grillo: “In Italia si pensa che chi non ruba è un cretino”

Pubblicato il 7 Febbraio 2011 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA

Adriano Celentano

ROMA – Adriano Celentano scrive al ‘Corriere della Sera’ e racconta una telefonata tra lui e Beppe Grillo. Un’analisi cruda e disincantata dell’Italia d’oggi che si può riassumere in una frase scritta da Celentano: “Chi non ruba è un cretino”. Non certo un’asserzione, piuttosto la fotografia di un Paese, sostiene Celentano, in cui la maggior parte della gente crede che i furbi vadano avanti, e chi è onesta sia solamente un fesso.

Durante il colloquio con Beppe Grillo, che spiega l’evoluzione del suo “Movimento a 5 stelle”, Adriano prende prima di tutto di mira i Comuni che, dice, sono “i maggiori responsabili dello sfacelo. I grandi devastatori di ciò che era la nostra bella Italia. Basta dare un’occhiata alle orripilanti ferite MORTALI che i genitori di Frankenstein (sindaco Moratti e Formigoni) hanno inferto alla città di Milano. La stanno DISSANGUANDO con la scusa di fare più case per la gente, ma in verità sono eleganti loculi tombali dove i milanesi, ormai indifferenti a tutto, moriranno di CANCRO. È di poche ore infatti l’approvazione dei nuovi CAMPI di STERMINIO, da parte del comune di Milano. Più di 7 milioni di metri quadrati apriranno le porte al CEMENTO.

Il “molleggiato” prosegue poi dicendo che l’Italia ha bisogno di una “scossa” e che questa scossa potrebbe darla un movimento che già esiste ma di cui non fa il nome. Grillo gli dice: “Non so cosa hai in mente, forse un giorno me lo dirai, ma il sentiero da percorrere purtroppo è tutt’altro che facile. È pieno di buche e di salta fossi, di ipocrisie, di politici che si vendono per pagare un mutuo o per avere una fiction in più e di altri che non si vendono, che vorrebbero davvero contribuire per il bene del Paese. Però sbagliano come ha fatto Veltroni, il quale non si accorge che nel momento in cui rilancia la patrimoniale automaticamente regala un milione di voti a Berlusconi. È così che vuol farlo cadere? Più che un nuovo leader abbiamo bisogno di un curatore fallimentare che prendesse dei provvedimenti drastici: un tetto alle pensioni, abolire le Province, accorpare i comuni e abolire il doppio e triplo incarico dei nostri parlamentari...”.

È incredibile – controbatte Celentan0 – come l’Italia sia ridotta a un vero e proprio groviglio di conflitti di interesse. Francamente penso che questa malattia, brutta malattia, abbia seriamente intaccato la natura degli italiani. Credo che, oltre al curatore fallimentare, noi italiani, ma non soltanto noi, abbiamo bisogno di un curatore ANIMALE, nel senso dell’ANIMA. Un curatore che ci insegni a ritrovare la via dell’onestà fin dalle piccole briciole. Come diceva Gesù: “Se già nel piccolo si è onesti, a maggior ragione lo si è nel grande”. Poniamo il caso che tu sia il mio datore di lavoro. Oggi, giorno di sabato, nel riscuotere la paga mi accorgo che per errore mi hai dato 5 euro in più del dovuto. Se faccio finta di niente e tiro dritto, dentro di me mi vergogno anche se si tratta di una miseria. La mia coscienza subito mi direbbe che se già comincio a rubare le cose che neanche mi servono, figuriamoci cosa farò quando il bottino sarà molto più grande e desiderabile. Gesù, quindi, ci sta semplicemente dicendo che per praticare l’arte dell’onesto cittadino come anche quella del ladro è necessario un certo allenamento. Per cui se fin da piccoli ci alleniamo a rubare, non dobbiamo meravigliarci se poi da grandi, si forma in noi la malsana idea che CHI NON RUBA è un CRETINO”.