“Chi” di Signorini: famiglia reale + attacchi a sinistra= successo

Pubblicato il 11 Gennaio 2011 - 01:09| Aggiornato il 18 Maggio 2024

Altri giudizi velenosi sulla sinistra: “Lo snobismo che ha la sinistra radical chic è anche la condanna della sinistra. Se scoprisse il modo di togliersela di dosso sarebbe vincente, invece guarda caso la sinistra è perdente”; “La gente di sinistra si prende sempre sul serio [in realtà anche Signorini dà anche lui un po’ questa impressione] e questo è il difetto di chi è votato al fallimento”.Poi dall’analisi politica si scade un po’, con la domanda se “poi i radical chic un’occhiata ai giornali di gossip la danno” e la ovvia risposta: “Chi” “se lo leggono benissimo”, anzi, a Capalbio, spiaggia della Maremma dove si addensa un certo tipo di establishment di sinistra, “Chi” “va fortissimo. A Capalbio “Chi” è già esaurito la domenica a mezzogiorno, pur arrivando il venerdì sera”. Si presume solo durante l’estate.

E poi la botta: “Se dovessi dire da quanti della sinistra sono rincorso per apparire sulle pagine di “Chi”…”.

Qualche nota biografica. Dall’archivio del Giornale si apprende che Signorini, “prima di diventare un re del gossip, era professore: ha insegnato lettere per sette anni alle medie e al ginnasio del milanese Leone XIII”. (Anche Berlusconi, una volta, arricchiva il suo curriculum con l’insegnamento, probabilmente qualche supplenza per integrare i guadagni sulle navi, prima del grande balzo),

Ma oggi, avverte, “i modelli della scuola sono sovvertiti. Basta vedere una trasmissione come Amici: non solo i ragazzi spesso non riconoscono l’autorità, ma gli insegnanti stessi si scannano fra loro”. Invece, “la severità è da difendere. E la conquista del bel voto dev’essere uno sprone a dare il meglio di sé. La competitività non è un valore negativo: né a scuola né nella vita”, e la scuola dev’essere selettiva, perché “deve formare gli adulti di domani, altrimenti rimangono l’appiattimento e la massificazione”. Senza falsa modestia ricorda anche che come insegnante era “maniaco: avevo una collezione di matite rossoblù. Ma, ancora oggi, tanti ex alunni tornano a ringraziarmi”.

Viene spontanea a Bracalini la domanda: “Due giornali, un programma in tv, uno alla radio, più i libri e altre rubriche. Ma quando dorme?”.

Berlusconianamente, “quattro ore, le altre venti lavoro”. In estate ha sfornato il romanzo «Troppo fiera, troppo fragile» dedicato a Maria Callas, di recente è toccato a Marilyn Monroe: “Mia madre, quando le ho portato il mio libro su Marilyn mi ha detto: ma questo qua non l’hai mica scritto tu. E invece sì. Anche io a volte mi chiedo come faccio a fare tutto”. Questo dubbio a Berlusconi non viene mai.