MILANO – “In questo momento distinguiamo il voto in due parti: Milano, dove non è certo positivo per il sindaco, e il resto della Padania, dove la Lega sta registrando un aumento di voti”. E’ la linea ufficiale della Lega, che è l’ultima a parlare dopo la lettura choc dei dati elettorali. Tocca al sottosegretario Castelli e al ministro Calderoli l’ingrato compito di spiegare la sconfitta. Perché a Milano la lista del Carroccio registra un -2,7% rispetto alle politiche del 2008, ma deve soprattutto digerire un inatteso ballottaggio con una candidata, Letizia Moratti, che fino all’ultimo si era chiesto a Berlusconi di cambiare. Bossi è furioso con Berlusconi. Lo aveva perfino avvertito in anticipo: “Se perdiamo la colpa è tua”.
E infatti. “Noi perdiamo voti e sindaci per colpa sua, per colpa del Pdl”, ripete ai pochi leghisti ammessi nel suo ufficio di via Bellerio. Non ha seguito nemmeno uno dei consigli della Lega e si è rotto la testa. Non doveva ricandidare la Moratti. Non doveva fare il capolista. Non doveva incoraggiare la guerra all’ultimo sangue con i giudici. Non doveva politicizzare troppo una competizione amministrativa. Senza contare i vari Scilipoti con cui ha riempito la maggioranza e le assortite, illusorie promesse di Napoli (come togliere la tassa sui rifiuti). Sono troppi i “non doveva”. E la base leghista scalpita, il Cavaliere sta tornando Berluskaiser. Tranne in Veneto la Lega arranca ovunque. Non si può certo festeggiare solo perché a Treviso il candidato leghista Muraro ha fatto il pieno di voti. Castelli, in diretta televisiva, ci prova con le metafore calcistiche, ma non gli vengono tanto bene: “Non è il primo tempo. E’ come l’andata di Coppa, c’è il ritorno, ricordate Milan Liverpool”. Non sarà il primo tempo, ma sempre 2 a 0 è il risultato.
Ma è l’umiliazione di Milano a bruciare più di tutto, certo anche di più della delusione di Bologna dove è apparso chiaro che la penetrazione sudista della Lega non è più all’ordine del giorno. La Lega un anno fa, alle regionali, si era fermata al 14%. E mai si sarebbe immaginato di ritrovarsela appena sotto al 10. Una brutta sorpresa per Bossi e la convinzione conseguente che l’abbraccio con il Cavaliere gli fa perdere pezzi consistenti di elettorato. “Una volta si diceva che Berlusconi vince grazie alla Lega, ora si deve dire che la Lega perde per colpa del Pdl”: se è vero il rude sillogismo, il governo ha le ore contate.