Crac Coopcostruttori: Consorte e D’Alema accusati di “false promesse”

Pubblicato il 28 Novembre 2011 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA

FERRARA – La Coopcostruttori di Argenta (Ferrara) sarebbe fallita, secondo il Giornale, per il “tradimento” di Unipol e del suo presunto “sponsor” politico, ovvero il Pds. In un articolo scritto da Gian Marco Chiocci e Patricia Tagliaferri, sono riportate le parole rabbiose dell’imprenditore Giovanni Donigaglia nei confronti di Giovanni Consorte e Massimo D’Alema (all’epoca numero uno di Unipol e segretario del Pds). Le parole di Donigaglia sono contenute nei verbali del processo per bancarotta dell’azienda (che all’epoca, secondo il Giornale, era il quarto potere nel settore delle costruzioni).

Donigaglia, riporta il Giornale, in prima battuta ha parlato del ruolo di Consorte: «Consorte – ha raccontato Donigaglia – disse che ci avrebbe aiutato a uscire dal pantano. Con la Finec, finanziaria dell’Unipol, avrebbe guidato un intervento di ristrutturazione finanziaria e organizzativa della Coopcostruttori. Inoltre Unipol avrebbe comprato dalla Federcoop l’Assicoop e il ricavato sarebbe andato a noi poiché eravamo parte dell’universo delle coop e l’intervento sarebbe servito per tornare in carreggiata. L’Assicoop fu comprata pare per 9 miliardi di lire, ma nelle nostre casse non arrivò un soldo. Abbiamo sbagliato a fidarci dei compagni».

Poi l’imprenditore si scaglia conto D’Alema: «D’Alema venne ad Argenta per assicurarmi che non saremmo stati abbandonati (…). Io ho sempre aiutato economicamente il partito ma nel momento del bisogno il partito non ha aiutato me».

E a rimetterci, secondo Il Giornale, sono stati “gli oltre 10 mila creditori e gli oltre 80 milioni di risparmi dei soci raggirati”.