Deputati a 150 mila euro l’uno? Casini: “Ho venti nomi così”

ROMA – Scoppia il caso compravendite in Parlamento, quella dei deputati “da 150 mila euro l’uno”. Il deputato del Pd, Gino Bucchino, denuncia in una conferenza stampa alla Camera: mi hanno offerto 150 mila euro e una sicura rielezione per passare nel gruppo dei Responsabili. Subito alle sue parole seguono quelle schernite della maggioranza. Davanti a tutti Denis Verdini, tirato in ballo da Bucchino come “referente dell’operazione”, che promette azioni legali. Poi interviene Pier Ferdinando Casini e dice: ”Perché vi stupite. Se volete vi porto altri 20 di questi esempi…”. E d’un colpo il “caso Bucchino” diventa il “caso dei deputati da 150 mila euro l’uno”.

E’ il primo pomeriggio e Gino Bucchino, eletto nella circoscrizione Nord e Centro America nelle liste del Pd, indice una conferenza stampa a Montecitorio per denunciare un tentativo di corruzione: gli avrebbero offerto 150 mila euro e la certa rielezione per passare nelle fila dei “Responsabili”. Nel suo racconto non fa il nome di chi gli ha fatto la proposta, dice che lo dirà al magistrato nel caso venga chiamato. Racconta però, come scrive ‘La Repubblica’, di avere ricevuto l’offerta da un giovane aderente a Rifondazione Socialista che gli avrebbe proposto di passare al gruppo dei ‘Responsabili’, all’interno dei quali si sarebbe dovuto creare una corrente di sinistra. In cambio gli avrebbe offerto 150 mila euro e la sicura rielezione. Alla domanda di Berruti: “Chi me lo garantisce?”, la risposta sarebbe stata: “Denis Verdini”, ovvero uno dei tre coordinatori del Pdl.

Secondo il racconto di Bucchino, l’esponente di Rifondazione Socialista avrebbe tentato di convincerlo inoltre dicendogli: “Non devi rinunciare alle tue idee. Ma tu nel Pd non hai incarichi particolari… Con noi puoi far sentire la tua voce… Poi ci sarà una distribuzione di incarichi…”.

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