Apicella si difende: “Concerto annullato per prudenza, venduti 750 biglietti”

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 - 18:12 OLTRE 6 MESI FA

Mariano Apicella e Silvio Berlusconi

MILANO – “Macchè flop, di biglietti ne sono stati venduti ben 750. Il mio concerto è stato annullato per prudenza, per evitare manifestazioni contro lo spettacolo, e tutelare gli altri sette elementi con me sul palco, per non esporli a contestazioni”. Mariano Apicella si difende dopo la notizia del flop della sua serata al Teatro Arcimboldi di Milano secondo la quale era stato venduto un solo biglietto.

A chi lo accusa che il motivo dell’annullamento sia la prevendita grama dei biglietti (su Ticketone ne risultava venduto uno solo) risponde piccato: “Ad un mese dalla data ne avevamo già venduto 750”. Il cantautore partenopeo si dice fiero della sua amicizia con Berlusconi che però non dovrebbe essere messa in collegamento con la sua musica. “Anche Michael Bublè – spiega Apicella – è stato scoperto dal primo ministro canadese, eppure lo si considera solo come artista”.

“L’Italia è il Paese più bello del mondo – assicura Apicella – ma gli italiani tanto, tanto meno”. Il concerto era stato fissato prima che scoppiasse il caso Ruby: vista la situazione, si poteva temere che la serata finisse in una contestazione contro il premier.

Sulla sua mancata partecipazione a Sanremo, sottolinea che “il festival è ormai diventato solo politica. Dovrebbe essere il Festival della canzone italiana, invece quest’anno la kermesse canora ha lasciato spazio agli sfottò su Fini e Berlusconi”. Anche se lui ha sempre sognato di andarci, perché “Sanremo è il massimo” per chi fa il suo mestiere. “Negli anni scorsi – ammette il cantante – ci ho provato in tutti i modi, non ci proverò più. Anche se scrivo la Bohème, sarà sempre la Bohème di Berlusconi”.