Dl emergenze, il governo non ritira la fiducia alla Camera. L’irritazione di Fini

A fronte della disponibilità dell’opposizione a ridurre i propri emendamenti consentendo una spedita approvazione del testo, dopo la marcia indietro dell’esecutivo sulla Protezione Civile Spa e sullo “scudo giudiziario”, l’esecutivo non ha espressamente detto che non porrà la fiducia comunque sul provvedimento.

Salta l’accordo tra maggioranza e opposizione sull’iter del dl protezione civile. Nella conferenza dei capigruppo il governo ha annunciato l’esclusione dello “scudo giudiziario” per la struttura commissariale in Campania, ma non ha garantito che non porrà la questione di fiducia, a fronte di un impegno dell’opposizione di ridurre a 40 gli emendamenti.

”Il governo ci aveva garantito in sede informale di capigruppo la decisione di non porre la questione di fiducia – ha spiegato il vicecapogruppo Udc Michele Vietti – evidentemente però non è in grado di gestire i problemi della maggioranza”. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a quanto si apprende, non ha nascosto la sua irritazione per questa scelta dell’esecutivo. Se c’era un accordo parlamentare, si spiega alla Presidenza della Camera, non si capisce perchè si possa insistere con l’ipotesi di mettere la fiducia e in effetti il governo non ha detto che non la metterà.

A questo punto il Presidente ha spiegato che applicherà alla lettera il regolamento, garantendo tutti i tempi previsti per le opposizioni e applicando il Lodo Iotti, che prevede, in caso di fiducia, che si possano comunque illustrare tutti gli emendamenti. Questo rispetto del regolamento avrebbe effetti immediati sui tempi dell’iter del dl, che porterebbe addirittura a chiudere il provvedimento non prima di giovedì, con un ovvio slittamento dei tempi dell’esame del dl milleproroghe. Dopo i capigruppo, c’è stato un breve scambio di idee tra il presidente ed esponenti di maggioranza e attualmente è in corso una riunione dei capigruppo di maggioranza.

Che l’accordo fosse saltato lo hanno detto ai giornalisti Antonio Borghesi (Idv), Dario Franceschini (Pd) e Michele Vietti (Udc). “Non c’è stata nessuna decisione. L’opposizione incassa una vittoria politica con il ritiro da parte del governo delle norme sulla Protezione Civile Spa e sullo scudo. A fronte di questo il governo ci aveva detto che non metteva la fiducia, ma a questo punto non è chiaro cosa faranno”. Michele Vietti attacca la maggioranza: “Non è in grado di gestire i propri problemi interni. Il presidente Fini ci ha assicurato un’applicazione rigida del regolamento, con tutti gli spazi a disposizione dell’opposizione”. Da quanto si apprende informalmente, per il mantenimento comunque della fiducia sarebbe la Lega, preoccupata delle eventuali assenze in aula nelle file della maggioranza. Il timore è che, senza la pressione della fiducia, i deputati del centrodestra disertino l’Aula andando nel territorio a fare campagna elettorale. In questo momento è in corso una riunione dei capigruppo di maggioranza.

“E’ inutile e dannoso ugualmente perché eliminati gli abusi che volevano sbiancare con legge rimane comunque un insieme di norme che servono solo a imbrogliare la matassa”. Così il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, commentava la possibile intesa. “L’unica norma che serviva – ha aggiunto – era togliere alla Protezione civile i grandi eventi e lasciare solo le emergenze perché così si istigano le strutture burocratiche a non fare per poi poter bypassare le regole”.

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