Dl grandi isole, Zanda, Bubbio e Giaretta: scardina l’ordinamento

“Ancora una volta è con un decreto legge che il governo e la sua maggioranza stanno tentando di scardinare il nostro ordinamento. E ancora una volta lo fanno tartufescamente, attraverso un decreto legge che nulla ha a che fare nè con l’urgenza nè con la necessità. Il decreto, all’esame della Commissione industria del Senato, si occupa infatti di approvvigionamento di energia elettrica nelle grandi isole”. Lo dichiarano, in una nota, il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda e i senatori Filippo Bubbico e Paolo Giaretta.

“Ieri, al Senato – aggiungono – la maggioranza di centrodestra ha approvato un emendamento del relatore al cosiddetto Dl isole maggiori che, con la scusa di ‘voler garantire una più celere definizione del procedimento di nomina dei commissari straordinari’ per le reti d’energia, dà, sostanzialmente, pieno mandato al governo per la nomina del Commissario e per il controllo dei suoi atti, espropriando il Parlamento delle sue funzioni e negando ogni principio di trasparenza. La norma, così come è uscita dalla Commissione, prevede inoltre che i commissari straordinari nominati dal governo per gli interventi urgenti per le reti d’energia non sono tenuti al rispetto della legge vigente sui commissari. Ai nuovi Commissari – si legge nell’emendamento del governo che la maggioranza ha approvato – non si applicheranno ‘le previsioni dell’articolo 11 della legge 400/88’. Questo significa che nel decreto di nomina del Presidente del Consiglio, non dovranno più essere indicati dettagliatamente i compiti del Commissario, le dotazioni di mezzi – e quindi anche economiche – e di personale. L’approvazione dell’emendamento abroga inoltre l’obbligo, previsto dalla stessa legge del 1988, di comunicare la nomina al Parlamento e della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Infine il Presidente del Consiglio, o un ministro da lui delegato, non saranno più tenuti a riferire sull’attività del Commissario straordinario”.

“Questa decisione – concludono i senatori del Pd – penalizzerà il Paese sotto molti profili. Non risolverà i problemi della sicurezza e dell’approvvigionamento del nostro sistema elettrico e delle reti di trasmissione. Darà origine a conflitti istituzionali con Regioni ed Enti locali paralizzando la realizzazione di importanti opere con danni per il sistema Paese. E, infine, creerà un nuovo, ulteriore vulnus istituzionale molto grave”.

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