No alla “doppia poltrona” ma non per i politici in carica

Pubblicato il 8 Agosto 2013 - 13:26 OLTRE 6 MESI FA
No alla "doppia poltrona" ma non per i politici in carica

No alla “doppia poltrona” ma non per i politici in carica

ROMA – No alla “doppia poltrona” ma non per i politici in carica. Un emendamento in corsa al decreto del Fare salva la doppia poltrona dei politici nelle amministrazioni locali contraddicendo lo spirito della legge sulle incompatibilità. Per cui un politico locale non può guidare un ente pubblico o un’azienda sanitaria. La “sospensione degli effetti” congela 6 articoli, dal 9 al 14 che compongono i capi quinto e sesto del Dlgs 39, attuativo della legge anticorruzione approvata dal Governo Monti. In questo modo si salvano i politici con mandati in corso il 4 maggio 2013 (e i funzionari pubblici con incarico aggiuntivo) mentre l’incompatibilità resta per gli ex amministratori.

Nulla si dice, però, delle norme sulle «inconferibilità», che impediscono di dare un incarico a chi si trova in una situazione che non consentirebbe di riceverlo in base alle nuove regole: per esempio, non è possibile affidare incarichi dirigenziali in un ente pubblico a chi nei mesi precedenti (12 o 24 a seconda dei livelli di governo) sia stato consigliere o assessore nell’amministrazione che controlla quell’ente. Queste ultime regole sono pienamente operative, con la conseguenza che la strada per molti incarichi dirigenziali negli enti pubblici e nelle società controllate dalla Pubblica amministrazione rischia di chiudersi per gli ex politici, ma non per quelli che sono ancora in carica. (Gianni Trovati, Sole 24 Ore)