Fini-Casini candidati in Puglia. Fli in rivolta: fuori big, dentro Mario Totaro

Pubblicato il 10 Gennaio 2013 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA
Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini (Foto LaPresse)

BARI – Gianfranco Fini e la dirigenza di Fli hanno deciso di non candidare nelle liste Monti di Camera e Senato nemmeno un ‘big’ pugliese del partito. In compenso, capolista in Puglia si candida Fini per Fli e Casini per l’Udc e in lista viene inserito anche il Mario Totaro che secondo Il Corriere della Sera è socio di Elisabetta Tulliani, la compagna di Fini.

Fli in Puglia è in rivolta. I pugliesi che votano Fli, infatti, pare si troveranno a eleggere alla Camera solo dirigenti nazionali: Gianfranco Fini, che potrebbe optare per la Puglia per liberare posti in altre regioni in cui la lista degli uscenti da garantire arriva fino al numero quattro, Italo Bocchino, che però opterebbe per la Campania, e Roberto Menia che sarà candidato solo qui. Nella più rosea delle aspettative, gli eletti di Fli a Montecitorio saranno due.

Secondo Il Corriere della Sera al Senato Fli ha inserito Mario Totaro, imprenditore di Putignano (quindi pugliese) “socio della compagna di Fini – si legge – Elisabetta Tulliani: la sua Mafrat distribuisce la linea di moda Dandyl’EN, creata da Nicoletta Romanoff e della Tulliani”.

Fini però smentisce e su Facebook scrive: E’ falso che il signor Totaro sia socio dell’avv. Elisabetta Tulliani. Non ho avuto alcun ruolo nella sua candidatura, proposta da Italia Futura, e lo dimostra che il candidato di Fli nel cappello di lista in Puglia è l’on. Ruben.

Guardando sui sito della Mafrat (clicc qui), però, si trova la sponsorizzazione della Dandyl’EN.

A ruota è la stessa Tulliani a smentire, specificando: “E’ falsa e destituita di ogni fondamento che io sia socia del signor Totaro. La Mafrat è unicamente licenziataria del marchio Dandyl’en come di altri ben più prestigiosi marchi di abbigliamento per bambini tra cui Ferrari, Biagiotti e Scervino. Stupisce il fatto che quotidiani importanti pubblichino notizie del genere senza nemmeno interpellare gli interessati”.