Enrico Letta incassa la linea Renzi: “Venerdì dimissioni da Napolitano”

Enrico Letta il giorno in cui accettò l'incarico da premier, nell'aprile scorso
Enrico Letta il giorno in cui accettò l’incarico da premier, nell’aprile scorso

ROMA – Ha guardato la Direzione Pd alla tv, Enrico Letta, non ha partecipato di persona. Ha aspettato la votazione finale, poi ha rilasciato alle agenzie di stampa la scarna nota che probabilmente aveva pronta da ore:

A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri.

“Sfiduciato” dal suo partito con una votazione che non lascia dubbio: 136 sì e solo 16 no e 2 astenuti, Enrico Letta si dimette ufficialmente incassando la linea imposta dal segretario Matteo Renzi. Venerdì il passaggio al Quirinale.

Governo nuovo e diverso, che esca dalla palude. Questo ha detto Matteo Renzi in Direzione. I punti: esaminata la situazione politica, Renzi ringrazia Enrico Letta e il suo governo, lo definisce esecutivo di servizio, nato in una situazione difficile, assume come contributo Impegno Italia, il programma di Letta, e però afferma che occorre un esecutivo nuovo, con programma nuovo e fino a fine legislatura, ovvero il 2018. Il tutto nel perimetro della stessa maggioranza. A palazzo Chigi nel pomeriggio Letta ha ricevuto Angelino Alfano, il quale aveva già fatto sapere che non avrebbe fatto mancare la sua fiducia a un nuovo premier Pd. Scelta Civica resta nel perimetro della maggioranza, Forza Italia promette un’opposizione “morbida”.

Quella di Matteo Renzi premier è una scommessa, che ovviamente sarà accompagnata dal Quirinale. Rischiare l’osso del collo, suo e del Pd, andando a Palazzo Chigi qui e ora.

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