“Fini dice che la Padania non esiste perché ne ha paura. E’ la parte del Paese che produce e paga le tasse e per questo vuole il cambiamento”. Umberto Bossi, in un’intervista a Repubblica replica alle parole di Gianfranco Fini che ha definito inesistente la Padania e le bolla come “parole senza senso da chi da noi non prende voti”, poi aggiunge: “Lasciatelo parlare che la gente lo ascolta e capisce. Bisogna aver fiducia nella gente”.
Il senatur ironizza: “la Padania è talmente inesistente che a noi ha dato più voti che a tutti gli altri partiti. Prima di parlare basterebbe riflettere su questo e si eviterebbe di dire cose che non hanno nessun senso”. Il ministro per le Riforme rileva che “c’é un po’ di gente incazzata in giro” per la sua proposta di decentramento dei ministeri nelle città del Nord.
“Io voglio realizzare quello che è stato già fatto in Francia e Germania – afferma – voglio spostare i ministeri in città come Milano, Venezia e Torino. Per me è una necessità e un’opportunita, per molti invece è una rivoluzione: sono i centralisti che stanno acquattati nelle pieghe dello Stato”.
Il leader della Lega interviene anche sulla legge sulle intercettazioni e assicura che se Berlusconi gli affidasse il compito di portare avanti il testo, passerebbe subito, “perché io sono uno che sa dialogare e ragionare. Vado subito a parlare con il Presidente Napolitano per capire i punti della legge che non vanno e quali sono gli emendamenti da fare”.
E sulle criticità del provvedimento dice: “a questo punto parte della legge devi lasciarla per strada, è l’unico modo per portare a casa qualcosa”.
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