Fiducia al Senato, record del debito e “marcia su Montecitorio”: la catena di tre notizie in tre minuti

Pubblicato il 14 Dicembre 2010 - 11:46 OLTRE 6 MESI FA

Sono da poco passate le undici del mattino, al Senato il governo Berlusconi ottiene la fiducia con 162 sì, 135 no e 11 astenuti, Bankitalia comunica che a ottobre il debito pubblico italiano ha raggiunto il nuovo record di 1.867 miliardi di euro, migliaia di manistetanti in piazza, in buona parte studenti, annunciano di voler “violare la zona rossa”. Tutte e tre le notizie nell’arco di neanche tre minuti, tu chiamale, se vuoi, coincidenze…Ma coincidenze casuali non sono, sono anelli di una catena.

Partiamo dall’ultimo, dagli studenti e da chi li accompagna in piazza, innalzano e mostrano lo slogan: “Voi alla deriva, noi solchiamo il mare”. Poetico ma improbabile, non esiste il “voi” di un potere sordo, cieco e oscuro e il “noi” della brava gente che studia e insegna e lavora. Alla “deriva” si va più o meno tutti insieme, anche senza ricorrere alla retorica falsa del tutti nella stessa barca. E “solcando il mare” stamattina chi manifesta ha una brutta e pessima rotta. Punta su Montecitorio, sulla sede del Parlamento. Non è “zona rossa” di polizia, dovrebbe essere zona franca per chi si dice e si sente democratico. Non si marcia sui Parlamenti mentre discutono della fiducia o sfiducia a un governo. Non è solo questione di ordine pubblico, è questione di democrazia: la marcia su Montecitorio è un quarto goliardia, un quarto incoscienza e per la metà che resta ignoranza e indifferenza verso la democrazia parlamentare, cioè il “mare” più sicuro e amico che c’è, su qualunque battello lo si “solchi”.

Risaliamo la scala delle notizie: il recordo del debito pubblico. Non è proprio una breaking news, va così da tempo e continua e nessun governo dagli anni ottanta ha mai fermato la’umento del debito. In buona misura l’Italia sul debito si è edificata, e non è stato per forza sempre costruire su un mattone bucato. Ma ora sul debito l’Italia è seduta, non si muove più mentre il debito si gonfia. Rischiamo prima o poi non tanto di aver troppo debito ma di non avere più la credibilità di poterne pagare le “rate”. Di questa questioncella non una parola nella due giorni in Parlamento tranne quelle di Berlusconi per dire che il problema non c’è e comunque è tutta colpa di quelli che hanno governato “prima”.

Ed ecco la notizia della fiducia al Senato: non basta a fermare l’accelerazione del battito cardiaco di tre uomini, sono uomini anche loro. Berlusconi ha due volte ilo giorno della vigilia raccontato la più ovvia ma insieme la più grossa bugia: “Non è in gioco la mia persona”. E’ in gioco, eccome, la sua persona. Se i voti delle tre deputate che stanno per diventare mamme…e le tre mamme sono presenti in aula. Accelera il battito cardiaco di Berlusconi, ma forse Guzzanti torna a casa, forse…Si è dimesso dal partito liberale perchè il partito liberale gli ha detto di votare la sfiducia: dibattito tra pochi, comunque Guzzanti fa sperare Berlusconi. Guzzanti o mamme, Berlusconi si gioca proprio la “sua persona”. E’ quella che è osannata o messa in discussione, se oggi non ha la fiducia non sono solo dimissioni, è il ventennio che comincia a finire.

Accelera il battito cardiaco di Fini: se oggi non “tiene” Fli, se si perde i suoi, per lui leader politico è finita. Non conta tanto se sfiducia o no Berlusconi, anzi questo conta tantissimo per Fini. Ma Fini politico sopravvive anche se Berlusconi se la cava per due voti. Non sopravvive Fini invece se Berlusconi prende la fiducia con dieci e passa voti di maggioranza tra cui alcuni di quelli finiani. E accelera il battito anche il cuore di Bossi: un minuto dopo il voto dovrà decidere che fare, lui per primo. Tenersi un governo con una maggioranza-zombie, affidarsi ancora alle promesse di Berlusconi di recuperare tutti? Oppure chiedere le elezioni e preparare così lo “sc ivolo” all’uscita di scena niente meno che di Berlusconi? Accelarano i battiti: tra poco si vota alla Camera.