Fini frena e chiede responsabilità, il premier: “Io vado avanti”

Pubblicato il 18 Novembre 2010 - 22:14 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Gianfranco Fini chiama tutti ”al senso di responsabilita”, Silvio Berlusconi in testa. Un messaggio di pochi minuti in cui il presidente della Camera sceglie toni soft, non attacca il governo anzi, chiede a chi ha ”l’onore e l’onere di governare” di rispettare ”quell’impegno attraverso una agenda di governo. Vedremo nei prossimi giorni quello che accadra’…”, dice. Parole che vengono interpretate nel Pdl come una sorta di marcia indietro che potrebbe prefigurare qualche apertura anche ad un ‘governo-bis’. Quindi una debolezza evidente da parte dei futuristi certificata oggi anche dal Cavaliere.

Mentre Umberto Bossi e’ sempre piu’ convinto della necessita’ di andare ad elezioni subito. Silvio Berlusconi non replica ufficialmente a Fini ma ai suoi interlocutori ribadisce piu’ o meno quanto detto nei giorni scorsi: governeremo finche’ avremo la maggioranza, senza i numeri- ribadisce- la strada resta quella del voto anticipato. Ma e’ appena cominciato il forcing del Cavaliere per blindare non solo il Senato ma anche la Camera ed incassare una ‘doppia fiducia’ che a molti nel centrodestra non sembra piu’ una chimera. In caso contrario, resta solo il voto anticipato.

Voto anticipato su cui invece punta decisamente il leader della Lega, Umberto Bossi spiegando, prima di buon mattino poi in serata, di non avere dubbi che l’unica strada e’ quella delle elezioni subito. Quanto poi al senso di responsabilita’ invocato dall’ex leader di An, il presidente del Consiglio nei ragionamenti fatti con i suoi fedelissimi sostanzialmente rispedisce la richiesta al mittente: la responsabilita’ in primo luogo deve essere la loro nel momento in cui dovranno scegliere se votare contro il governo.

Insomma per il momento l’idea di Berlusconi e’ di proseguire con il percorso tracciato senza lasciare spiragli ad un’ipotetica ripresa del dialogo: chi mi garantisce – e’ il ragionamento – che la strategia del logoramento nei miei confronti sarebbe davvero finita. Linea condivisa anche dai piu’ oltranzisti all’interno del Pdl. Perche’ il cauto ottimismo che si registra nella maggioranza sulla possibilita’ di ottenere la fiducia anche alla Camera di fatto riconsegna nelle mani del Cavaliere il cerino. Ma sul dopo, falchi e colombe tornano a dividersi.

Da un lato c’e’ chi, pallottoliere alla mano, vede le urne anticipate come unica strada di fronte ad un governo che ottiene la fiducia a Montecitorio con pochissimi voti di scarto. Le colombe invece suggeriscono al Cavaliere di andare avanti nel momento in cui si ottiene la fiducia per poi riaprire un canale di dialogo con Fini, partendo da una posizione di forza.

Ecco perche’ le diplomazie sono al lavoro per blindare il piu’ possibile i numeri della maggioranza e la difficolta’ che attraversa il gruppo di Fli – spiega un ministro del Pdl – puo’ essere usata come strumento di persuasione per convincere qualche dubbioso in piu’. Incognita da considerare e’ la Lega Nord. Il Carroccio avendo messo sotto chiave i decreti sul federalismo (nel Cdm della prossima settimana e’ atteso il cosiddetto piano Sud) continua a brandire l’arma delle elezioni anticipate.

Nel Popolo della Liberta’ ci si interroga pero’ su cosa fara’ realmente il Carroccio nel momento in cui il governo dovesse ottenere anche di poco il voto di fiducia. Di fronte alla situazione della maggioranza, l’opposizione non ha dubbi: il premier si dimetta. L’idea di un Berlusconi bis sarebbe ”un doppio delirio” mette in chiaro Bersani invocando la necessita’ di ”una fase nuova”.

Quanto all’appello lanciato dal presidente della Camera il segretario del Pd replica: ”Responsabilita’ e’ prendere atto che il governo non e’ in grado di andare avanti”. Una sonora bocciatura a Fini arriva dall’Italia dei Valori: ”Ha parlato in politichese puro”attacca Massimo Donadi, mentre Antonio di Pietro non ha dubbi: ”Siamo a meta’ tra la dittatura e il ridicolo”.