Fucili da caccia ai minorenni. Disegno di legge (poi ritirato) a firma Amidei di Fratelli d’Italia: età minima da 18 a 16 anni

Il disegno di legge presentato al Senato da FdI punta a consentire "l'attività venatoria ai soggetti che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Dicembre 2023 - 18:22| Aggiornato il 29 Dicembre 2023
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Foto Ansa

Consentire anche ai sedicenni di andare a caccia, e quindi di portare legittimamente un’arma a questo scopo. E’ l’obiettivo di un disegno di legge presentato al Senato da Bartolomeo Amidei di Fratelli d’Italia.

Fucili da caccia ai minorenni

La norma è contenuta nel quinto articolo delle “Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.

Punta a consentire “l’attività venatoria ai soggetti che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età purché presentino, assieme alla richiesta di autorizzazione alla pratica l’attività venatoria, anche il consenso scritto” dei genitori. In base alla normativa in vigore, per andare a caccia bisogna essere almeno maggiorenni.

“Età minima da 18 a 16 anni”, il dl di Fratelli d’Italia

Nell’abbassare l’età minima per poter richiedere la licenza di porto di fucile, il testo di Aimi prevede comunque che “fino al compimento della maggiore età, i cittadini in possesso di porto di fucile per uso di caccia devono esercitare l’attività venatoria accompagnati da altra persona che abbia conseguito l’abilitazione all’esercizio venatorio da almeno tre anni”.

Lollobrigida: “Ho chiesto di ritirare la proposta di legge” 

“Ho chiesto al senatore Amidei di ritirare la sua proposta di legge, mai concordata con il governo. Senza entrare nel merito dei temi trattati, ritengo evidente sia necessario evitare ogni polemica derivante da proposte individuali che non rientrino in un riordino complessivo e omogeneo in chiave europea dell’attività venatoria”.

Lo dichiara in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Le polemiche strumentali e artificiose prodotte da azioni di questa natura – osserva il ministro -ritengo inquinino un dibattito finalizzato a garantire le attività legali esercitate da liberi cittadini, compresa quella in oggetto”.