“Fuori le escort dallo Stato”: ad Arcore arriva la protesta del Popolo Viola

ARCORE – Dopo la grande protesta a Palasharp di Milano, il coro di “Silvio dimettiti” si sposta ad Arcore, proprio vicino la residenza dove si terrebbero i festini del premier a base di bunga bunga. ”Se ti facessero una statua ad Arcore, noi saremmo i tuoi piccioni” dice un cartello all’ingresso della villa municipale di Arcore, residenza di Silvio Berlusconi, di fronte alla quale si sono radunati domenica 6 febbraio oltre un migliaio di manifestanti chiamati a raccolta tramite internet dal Popolo Viola Milano e dalla Rete Viola Gruppi Locali, nati con il ‘No B-day’ del 2009, per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio.

“Questo evento è stato organizzato senza il finanziamento dei partiti perché vuole essere l’espressione di tutto il popolo e non di una sola parte”, ha detto dal palco una rappresentante del coloratissimo e festoso Popolo Viola, che è arrivato con cartelli, striscioni, bandiere viola, tricolori e maschere grottesche di Berlusconi. Ironici i cartelli come ‘Bunga vita a re’ o ‘Fuori le escort dallo Stato’ e i travestimenti carnevaleschi da Berlusconi in versione coniglio rosa, ma con le manette ai polsi.

La manifestazione si sarebbe dovuta svolgere nell’area Rovagnati, dietro la residenza del premier, ma quando gli organizzatori sono arrivati per un sopralluogo questa mattina l’hanno trovata inadatta e hanno chiesto di potersi spostare in largo Vela, di fronte al Municipio, dove era inizialmente prevista. Molti partecipanti, vista la domenica a piedi a Milano, sono arrivati in treno, mentre sono stati previsti 15 pullman da Torino, Genova, Roma e altre città italiane, organizzati da Popolo Viola e dall’Arci. Su Facebook la pagina della manifestazione ha raggiunto quasi le ottomila adesioni e per questo gli organizzatori si aspettano di vedere almeno tremila partecipanti.

Scontri tra manifestanti e polizia. Prima qualche spintone tra poliziotti e manifestanti, poi gli agenti hanno fatto partire una breve manganellata per allontanare il gruppo di partecipanti alla manifestazione organizzata dal Popolo Viola ad Arcore che vuole raggiungere villa San Martino, residenza del premier. La maggior parte dei manifestanti e’ in largo Vela, mentre un gruppo abbastanza numeroso si e’ spostato nelle vie adiacenti per tentare appunto di raggiungere la villa del premier. Prima c’era stato qualche litigio tra i partecipanti e gli organizzatori della manifestazione, che avevano chiesto loro di far ritorno in largo Vela. Il gruppetto ha preso una via laterale dove e’ stato di nuovo fermato dalla polizia.

Ci sono stati momenti di tensione alla manifestazione organizzata dal Popolo Viola ad Arcore, quando un gruppo di un centinaio di manifestanti ha lasciato largo Vela per tentare di raggiungere la residenza del premier, la vicina villa San Martino. Di fronte allo sbarramento dei carabinieri i manifestanti si sono fermati: qualcuno ha chiesto ironicamente di passare dicendo ”Mi manda Nicole Minetti”, altri hanno urlato a gran voce ”dimissioni”.

I momenti di tensione sono arrivati quando gli organizzatori della manifestazione hanno chiesto al gruppetto che voleva raggiungere villa San Martino di retrocedere spiegando loro che l’autorizzazione per la manifestazione e’ riservata al solo largo Vela. Il gruppetto ha risposto in coro lanciando l’idea di un corteo, non previsto. Intanto qualcuno ne ha approfittato per farsi una foto ricordo travestito da Silvio Berlusconi con il naso da maiale, sullo sfondo della residenza del premier.

Un gruppetto di manifestanti ha cercato di aggirare il blocco della polizia che impedisce di raggiungere la residenza del premier prendendo la via a sinistra dello sbarramento della polizia, ma e’ stato subito bloccato dagli stessi poliziotti, che sono corsi avanti fino a ricostruire un nuovo argine. Una volta bloccati i manifestanti hanno urlato ”dimissioni”, ”resistenza” chiedendo a gran voce di poter fare un corteo fino a villa San Martino. Lo staff del Popolo Viola e’ tornato a precisare che non e’ previsto alcun corteo e che non e’ stata richiesta alcuna autorizzazione per effettuarlo.

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