Gelmini contro Letta e Cicchitto al telefono con Bisignani: “Io non sono Bondi”

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Mariastella Gelmini

NAPOLI- E’ furiosa Mariastella Gelmini, ministro dell’istruzione. Telefona a Luigi Bisignani, l’uomo al centro dell’inchiesta della p4 nell’ottobre 2010 per sfogarsi: ”Guarda non è finita, io non mi faccio trattare come Bondi, mi dispiace”.

Ce l’ha con il del capo di gabinetto del ministro Tremonti, Vincenzo Fortunato. A chiamare è Bisignani. Ecco il testo della telefonata
B: ”Ti volevo dare solo un bacio perché ieri ti ha fatto arrabbiare Tremonti… hai fatto bene a trattare a pesci in faccia Fortunato, sei stata proprio brava”.

G: ”Guarda grazie… ma non è finita… questo Fortunato è un cafone, maleducato e anche impreparato perché alla fine, cioè, siccome non studia i dossier e non sa i tagli che ho fatto e i risparmi che ho fatto, lui si è permesso, dopo che io mi ero praticamente prostituita per costruirmi un rapporto con Tremonti, lui è andato a dirgli che io facevo la furba e stavo facendo emendamenti per moltiplicare… e quindi figurati Tremonti… è impazzito”.

Lo sfogo della Gelmini prosegue con Bisignani che ascolta in silenzio
G: ”Lui resta il capo di un gabinetto, io sono un ministro, come è che mi tratta come se fossi… cioè non va proprio bene e secondo me sbaglia anche Gianni (Letta, ndr) a dargli questa… cioè, tu capisci, che al netto del ‘casino berlusconiano’ però in una qualunque organizzazione aziendale se una persona come Gianni Letta, che è come l’amministratore delegato, consente che un capoufficio si comporti così, viene meno l’autorevolezza dell’amministratore delegato”.

Il discorso tra il ministro e Bisignani si sposta poi su Luca Cordero di Montezemolo che secondo al Gelmini è pronto ad entrare in politica.
G: ”Dobbiamo stargli addosso, perché politicamente è un po’ inesperto… ed è lusingato sia da sinistra che da Casini”.
B: ”Però mi ha detto che Casini se si è… i sondaggi gli vanno subito giu, hai visto?”.
G: ”Teniamolo un po’ agganciato perché l’uomo ha una voglia matta di scendere in campo e se lo lasciamo coltivare agli altri richiamo di ritrovarcelo in qualunque schieramento”.

Poi secondo quanto scrive il Corriere della Sera, in una telefonata del 21 ottobre su un articolo uscito su Il Giornale che critica la fondazione Liberamente. La Gelmini si lamenta: “Ho affrontato un incontro con quaranta parlamentari impazziti che volevano la testa di Verdini e dei coordinatori e dei capigruppo… io ho detto è il momento della responsabilità, della coesione, dobbiamo stare uniti. La verità è che abbiamo siglato un patto di non belligeranza con gli ex an, stiamo puntellando Verdini nell’ottica di tenere unito il partito in un momento difficile, se però il giornale di partito scrive che siamo perdenti te lo faccio vedere io che non siamo perdenti. In tre minuti salta non Verdini ma quell’imbecille di Cicchitto… Anche ieri ha perso un’occasione per stare zitto, perché Frattini ha fatto un intervento serio, dialogante ma dicendo che bisogna tutelare Forza Italia perché comunque non è che ci sono gli ex an… allora questa gente qua che li prendiamo a calci in culo perché Frattini sta in piedi con Gasparri e La Russa? Perché Cicchitto sta in piedi con Gasparri e La Russa? Cioè il senso era questo, questo con livore ha evidenziato quello che è il suo disegno e siccome non ha le truppe si è venduto a questi di Alleanza Nazionale e in questo modo sta in piedi, ma voglio dire dovrebbe essermi grato per il lavoro che sto facendo…”.

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