Marò Girone niente parata il 2 giugno: “Non sono bandierina”

Salvatore Girone non sfilerà a parata 2 giugno. "Non è bandierina"
Salvatore Girone non sfilerà a parata 2 giugno. “Non è bandierina”

ROMA – Non parteciperanno alla sfilata del 2 giugno i marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (che è anche convalescente): Girone, finalmente rientrato in Italia dopo 4 anni di attese e rinvii, “non è una bandierina da esibire“, come ha detto il premier Matteo Renzi in un’intervista al Tg5 spiegando il motivo di una scelta fatta nel segno della “sobrietà” e del “buon senso“.

Girone e idealmente Latorre non saranno alla consueta sfilata delle forze armate ai Fori Imperiali perché “lo abbiamo riportato a casa con il buon senso – aggiunge Renzi – quello che è mancato ad alcuni nostri governi che ci hanno preceduto nei mesi e negli anni scorsi”.

C’erano stati appelli da destra perché i Marò fossero fatti sfilare. Giorgia Meloni si era fatta portavoce di una corrente peraltro non plebiscitaria: molti politici di destra, guidati dall’ex presidente del Senato Renato Schifani e dall’ex ministro Paolo Romani, si erano detti contrari.

E non c’è davvero nulla da esibire nella vicenda dei due poveri marò finiti nelle maglie della brutale giustizia indiana. Eroici sì per l’alto senso del dovere dimostrato: per non aver mai opposto resistenza all’ingarbugliato iter cui sono stati sottoposti. Ma pur sempre vittime di cattive leggi, quelle italiane, che li hanno spediti a bordo del mercantile Enrica Lexie in virtù di uno scellerato decreto che prevedeva la presenza di militari su navi civili, senza stabilire per bene la linea di comando.

A lungo si è dibattuto sul pasticciaccio figlio di due documenti: il decreto legge del 12 luglio 2011, che rende possibile imbarcare militari italiani su navi civili, e la convenzione tra la Difesa e l’associazione degli armatori che equipara i nostri militari a semplici guardie giurate a contractor. Una polemica che fece litigare persino l’allora ministro degli Esteri Franco Frattini con l’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa.

Buon senso oggi, spiega ancora Renzi “significa consentirgli in questo momento di stare con la sua famiglia, di vivere con gioia la festa delle Forze Armate, perché siamo tutti felici del fatto che non ci sono due marò in territorio straniero, ma contemporaneamente dobbiamo anche evitare di vivere questa fase senza sobrietà e senza stile”.

Le ultime sollecitazioni a far sfilare il fuciliere alla festa della Repubblica, il 2 giugno, anche in rappresentanza del commilitone Massimiliano Latorre, da tempo in Italia per convalescenza, erano arrivate per mezzo di una lettera congiunta firmata dagli ex ministri della Difesa e degli Esteri, Ignazio La Russa e Giulio Terzi, dagli ex sottosegretari alla Difesa Giuseppe Cossiga e Filippo Milone e dall’ex presidente della commissione Difesa Edmondo Cirielli. “Chiediamo ufficialmente al capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, di far sfilare alla parata del 2 giugno, anche per conto del convalescente Massimiliano Latorre, il fuciliere Salvatore Girone”.

A loro si è aggiunta anche la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nonché candidata sindaco a Roma che della vicenda marò ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia: “Mi auguro che la decisione della Corte dell’Aja di consentire ai nostri fucilieri di marina di restare in Italia nella fase dell’arbitrato internazionale sia il preludio ad una sentenza favorevole della Corte. Ora faccio un appello ufficialmente al Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, per far sfilare Salvatore Girone, e idealmente anche il convalescente Massimiliano Latorre, alla parata del 2 giugno dedicata alla festa della Repubblica e delle Forze armate”

Ma dal governo è arrivato un saggio no, per ragioni di prudenza, anche per non irritare la controparte indiana, a contenzioso ancora in corso. In ogni caso, adesso, per Girone sarà tempo di godersi la sua casa ed i suoi affetti. Fino a che l’arbitrato internazionale stabilirà chi tra India e Italia dovrà processarlo insieme con Latorre, per la morte dei due pescatori indiani nel Kerala, nel febbraio 2012. E ci vorrà ancora del tempo.

 

Gestione cookie