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Giuseppe Conte in corsa per una cattedra universitaria: “Nuovo ruolo mi impone di riconsiderare domanda”

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Giuseppe Conte in corsa per una cattedra alla Sapienza

ROMA – Secondo alcune indiscrezioni del sito Politico.eu diffuse nel pomeriggio di oggi, giovedì 6 settembre, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe dovuto sostenere, lunedì 10 settembre, la prova di inglese legale per la cattedra di Diritto Privato che fu del suo mentore, Guido Alpa, alla Sapienza di Roma.

La domanda sarebbe stata inoltrata a febbraio, prima di assumere l’incarico attuale che risulta però essere gli impedisce di essere selezionato e di candidarsi. Per questa ragione, Conte in serata ha fatto sapere di voler rinunciare. In una nota,  ha dichiarato che “gli impegni istituzionali mi impongono di riconsiderare questa domanda” di “trasferimento” alla Sapienza.

Queste le parole con cui il primo ministro annuncia che non prenderà parte all’esame di inglese: “Quando sono stato incaricato premier vivevo altra vita professionale di professore e avvocato. Ho dismesso queste attività collocandomi in aspettativa con l’università di Firenze e dismettendo i mandati da avvocato. All’inizio dell’anno non ricordo quando era stata avviata la procedura di trasferimento per prof ordinari: confesso che feci domanda pur essendo in un ateneo prestigioso come quello fiorentino. Ma è chiaro ora che questa mia nuova veste mi impone di riconsiderare questo incarico” e di “partecipare al colloquio di lunedì anche se l’idea di un colloquio in inglese dopo aver incontrato Trump è carina!”.

Il ruolo che attualmente ricopre il premier gli impedisce di candidarsi e di essere selezionato: lo stabiliscono le regole interne della Sapienza, ma anche una normativa sulle università pubbliche del 2010, che vieta ai funzionari pubblici di ricoprire posizioni presso università finanziate con fon fondi pubblici.

Il curriculum e le pubblicazioni di Conte sarebbero state valutate dall’ateneo un’ultima volta il 4 settembre, senza evidenziare incompatibilità o conflitto d’interessi, scrive sempre Politico.eu. Ben  diversa sarebbe, ovviamente, la valutazione ora. Oltre al conflitto di interessi, è evidente che il processo di selezione non potrebbe infatti essere imparziale.

Nel caso in cui si fosse aggiudicato la cattedra, spiega il sito, il premier avrebbe preso un aspettativa dall’università fino alla fine del mandato. Gli autori dell’articolo hanno anche citato una fonte interna al governo che avrebbe confermato l’intenzione del premier di presentarsi alla prova. Ora però è arrivata la smentita da parte dello stesso Conte.

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