Grillo bacchetta De Magistris: “Poco coerente”. L’ex pm: “Lascia le tue ville di lusso”

Beppe Grillo e Luigi De Magistris

ROMA – Il duello avviene a distanza tra Beppe Grillo e Luigi De Magistris. Il comico genovese dal suo sito gli ha lanciato la bacchettata, gli ha dato del “poco coerente”. L’altro, ex togato e dipietrista, di tutta risposta lo ha preso in contropiede: “Lascia le tue ville di lusso e poi puoi parlare”.

Grillo ha scomunicato il dipietrista in corsa per la poltrona di sindaco di Napoli, partendo da un mea culpa: “Di errori ne ho commessi molti e purtroppo ne commetterò altri – ha scritto Beppe Grillo – Uno dei più imbarazzanti è stato Luigi de Magistris, eurodeputato grazie (anche) ai voti del blog come indipendente che subito dopo si è iscritto per coerenza a un partito”.

“Sulla sua attività europarlamentare – ha continuato il comico – tantissimi contavano, io per primo, per contrastare i fondi europei destinati alle mafie. In questi mesi è stato forse più presente sui giornali e in televisione che nei banchi di Bruxelles”.

Grillo ha attaccato De Magistris perché avrebbe scelto di avvalersi dell’immunità parlamentare per “difendersi” dalla querela per diffamazione presentata da Clemente Mastella.

De Magistris ha provato a difendersi: “Sono allibito da quanto dice Grillo. Lui non ha interesse che la politica cambi. È evidente a tutti che l’attività di Grillo è in qualche modo guidata da ben noti gruppi imprenditoriali e della comunicazione che lavorano con lui. Evidentemente vuole mantenere il suo marchio, ma non gli importa nulla che la politica funzioni. Anzi, se la politica funziona Grillo non ha più ragione di esistere. “È lui che parla il linguaggio de Il Giornale. Io mi difendo nei processi e rispetto la magistratura.

Per De Magistris “Grillo ha incominciato ad avere fastidio per l’attività politica che svolgevo quando ho iniziato a recepire nelle mie battaglie politiche i tanti contenuti giusti delle iniziative dei meet-up del Movimento a cinque stelle. Da quel momento è iniziata la sua resistenza. Allora mi è venuto un legittimo sospetto e un dubbio politico”.

E cioè che “Grillo non ha interesse che la politica cambi, ha interesse a mantenere un marchio privatistico”. Inoltre, “lui mi accusa di tradimento. Ma è una cosa che non esiste. Mi sono candidato a sindaco di Napoli perché la città sta sprofondando nel baratro. Il mio è un atto di esclusivo amore per Napoli. Per questo invito Grillo a scendere dalle vacanze a cinque stelle e dal lusso delle sue abitazioni che valgono milioni di euro, a togliersi le pantofole e a scendere in piazza con noi. Invito Grillo a stare più tra il popolo e un po’ meno in pantofole nelle sue abitazioni di lusso che ho avuto l’onore di frequentare e che ben conosco”. E sia chiaro che “non mi sono mai avvalso dell’immunità in nessun processo penale”.

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