Il Gruppo L’Espresso querela Silvio Berlusconi per le accuse di “eversione” e per aver indotto a boicottare la pubblicità. Il premier risponde “Non tengono vergogna”

Pubblicato il 24 Giugno 2009 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA

Il gruppo editoriale L’ Espresso passa al contrattacco. Non ci sta ad essere indicato dal presidente del Consiglio come il mandante di un presunto «progetto eversivo». È per questo che oggi ha dato mandato a due legali d’eccezione come Carlo Federico Grosso e Guido Rossi di «avviare tutte le azioni a tutela della società, vista la rilevanza sia penale che civile individuabile nelle dichiarazioni» di Silvio Berlusconi rese a Santa Margherita Ligure durante l’assemblea dei giovani di Confindustria.

Quel 13 giugno, quando il Cavaliere disse che il gruppo editoriale stava montando una campagna diffamatoria mirata nei suoi confronti , appunto un “progetto eversivo“. Nella stessa sede invitò gli industriali presenti add interrompere gli investimenti pubblicitari con «i media catastrofisti».

I legali valuteranno azioni civili in materia di violazione delle norme sulla concorrenza e penali sotto il profilo di possibili abusi e della lesione dell’immagine del gruppo editoriale.

La risposta del premier non si è fatta attendere. Parlando durante la conferenza stampa sul turismo a Palazzo Chigi, Berlusconi ha infatti affermato: «Non posso che ribadire quello che ho detto. E’ masochista chi dà pubblicità a media che, a furia di parlare di crisi, diventano essi stessi fattori di crisi. L’ho detto e lo ribadisco perchò e’ vero». E infine ha aggiunto: «Non tengono vergogna».