Caso Scajola, un testimone rivela: “Portai i soldi per la casa vicino al Colosseo”

Pubblicato il 1 Maggio 2010 - 12:11 OLTRE 6 MESI FA
Claudio Scajola

Claudio Scajola

E’ spuntato un super testimone nel filone dell’inchiesta sui Grandi Eventi che coinvolge il ministro Scajola: il tunisino Laid Ben Fathi Hidri, ex autista e factotum di Angelo Balducci, ha rivelato infatti agli inquirenti di aver consegnato personalmente all’architetto Angelo Zampolini 500 mila euro che servivano all’acquisto di una casa in zona Colosseo, a Roma. La stessa zona in cui acquistò un immobile il ministro per le Attività Produttive.

Fathi ha raccontato di aver incontrato l’architetto nel 2004 nei pressi di Largo Argentina. A quanto pare, non era la prima volta che lui e Zampolini avevano a che fare: il tunisino racconta infatti di aver concluso con Zampolini diversi affari per conto di Balducci e Diego Anemone, un altro degli esponenti della “cricca”.

Fathi tra l’altro ha detto che anche altri politici sono stati destinatari di questo tipo di “favori” da parte del duo Anemone – Balducci: ad esempio Pietro Lunardi, ex ministro delle Infrastrutture, che sembra abbia ricevuto più di un piacere dalla “cricca”.

Il superteste aveva conosciuto Balducci nel 1990: all’epoca Balducci era il Provveditore ai lavori pubblici nel Lazio. L’imprenditore lo assunse subito e gli affidava gli incarichi più delicati. Il tunisino lavorava alle dirette dipendenze di Balducci, ma formalmente risultava legato a imprese e ditte che con Balducci avevano vinto appalti.

Nel 2000 Balducci presenta a Fathi Anemone e il tunisino comincia a svolgere “missioni” per entrambi. Nel 2004 i due gli promettono di farlo direttore del Salaria Sport Village ma qualcosa va storto e gli imprenditori si rimangiano la parola data.  Fathi sottrae ai loro conti 200 mila euro e scappa in Tunisia. Nel 2006 Anemone e Balducci riescono a rintracciarlo e a riportarlo in Italia, dove Hidri riprende il suo abituale lavoro.