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Anche Pier Ferdinando Casini vorrebbe che il disegno di legge sulle intercettazioni vada cambiata: ”Il testo approvato dal Senato contiene almeno tre cose che proprio non vanno e su cui dovremo intervenire: l’aver lasciato fuori dalle deroghe reati fondamentali come il riciclaggio e l’estorsione; i 75 giorni di intercettazioni rinnovabili con un meccanismo che non sta in piedi, e una gravissima violazione del concetto di libertà di stampa visto che le multe agli editori comporteranno inevitabilmente uno squilibrio tra i poteri della proprietà e il principio dell’autonomia dei giornalisti”.
Il leader dell’Udc ha poi continuato: ”Non possiamo aumentare la delinquenza per tutelare la privacy. E’ inaccettabile diminuire il tasso di legalità del Paese e questo i cittadini l’hanno compreso. Alla maggioranza dico: sediamoci intorno a un tavolo e rivediamo insieme il testo. E dalle altre componenti dell’opposizione più responsabili mi aspetto altrettanto: occupare l’aula come ha fatto Di Pietro al Senato o abbandonare l’aula come ha fatto il Pd serve solo a dare un pretesto alla maggioranza per blindare ancora di più il testo”.