“Italia, a rischio la Difesa”: il ministro Mario Mauro lancia l’allarme default

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2013 - 18:12 OLTRE 6 MESI FA
"Italia, a rischio la Difesa": il ministro Mario Mauro lancia l'allarme default

“Italia, a rischio la Difesa”: il ministro Mario Mauro lancia l’allarme default (Foto Lapresse)

ROMA – Di questo passo resteremo senza difesa: a lanciare l’allarme è il ministro della Difesa Mario Mauro che annuncia il rischio default nel giro di breve. “Con questi parametri di spesa – ha detto il ministro – nel giro di pochi anni rischiamo il completo default funzionale delle forze armate e quindi anche il venir meno della capacità di partecipare nei fatti alla politica di difesa europea”. Mauro è intervenuto durante un’audizione in commissione Difesa alla Camera, in vista del Consiglio europeo di dicembre 2013. Il ministro è reduce da una settimana di incontri con i sindacati civili e militari durante i quali ha illustrato loro gli effetti dei tagli previsti dalla spending review voluta dal suo predecessore Giampaolo Di Paola. Un ingente ridimensionamento del personale e un lungo elenco di basi, caserme, comandi, dipartimenti e uffici che saranno chiusi, dismessi o accorpati.

“Solo ribilanciando le risorse e quindi ripristinando dei ragionevoli livelli di spesa per l’esercizio delle forze armate, potremmo avere uno strumento militare tendenzialmente in linea con i parametri europei”, ha spiegato il ministro, sottolineando che “negli anni, molto lentamente, questo ci consentirà di aumentare molto le risorse puntando ad attribuire alla voce relativa all’esercizio il 25% del totale delle risorse disponibili. Pur rimanendo, comunque, la spesa italiana al di sotto della media dei paesi dell’Unione si sarà quanto meno avvicinata allo standard europeo”.

Per il numero uno della Difesa “nessuno è in grado di prevedere dove e quando dispiegare lo strumento militare, ecco perché è necessario essere sempre pronti. Per questo motivo “stiamo perseguendo un ammodernamento dello strumento militare, ma il continuo depauperamento delle risorse destinate alla Difesa rende arduo perseguire quegli obiettivi che invece abbiamo accettato di conseguire insieme agli altri Paesi europei”. Mauro ha quindi ricordato che “la diminuzione del 5,2% del bilancio della Difesa tra il 2011 e il 2012, che tra il 2003 e il 2012 è stato del 19%, non ha alcun possibile paragone con i nostri alleati”.

E ha concluso:

Questa condizione di particolare compressione delle risorse ha prodotto uno squilibrio della spesa. E’ una condizione insostenibile, con questi livelli economici, in particolare nel settore dell’esercizio risulta impossibile perseguire quel livello di effettiva prontezza che rappresenta un parametro essenziale”.

Il ministro non manca di fare accenno alla spinosa questione degli F35. L’idea di Mauro è che “questo paese abbia bisogno di un grande dibattito sulla cultura della difesa, dopo 25 anni di cambio di scenario dalla Nato – Patto di Varsavia, la cui nostra appartenenza ha orientato le nostre scelte come quella degli F35, è giunto il momento di valutazioni dove non si parli solo di ogni singolo programma ma di tutti i programmi della difesa”.