Leopolda, Renzi: “Nessun ultimatum al governo. Questa legislatura deve eleggere un presidente europeista”

Leopolda, Matteo Renzi: "Nessun ultimatum al governo. Questa legislatura deve eleggere un presidente europeista"
Matteo Renzi alla Leopolda (Foto Ansa)

FIRENZE  – Nessun ultimatum al governo Conte ma no ad una alleanza strutturale con M5s, e porte aperte a chi vuole venire da Forza Italia. In chiusura della decima Leopolda, dopo tre giorni di convention, Matteo Renzi lancia dalla sua Firenze le linee di Italia Viva. 

“Il prossimo anno dicono che forse non la facciamo più la Leopolda. Continueremo a farla ma non potremo fare un abuso edilizi per allargarla. Popolo della Leopolda, non avere paura: quando uno fa una canzona dopo una scissione fa una canzone molto migliore di quelle fatte prima,  come è accaduto a Tommaso Paradiso, e quando uno fa un partito dopo una scissione gli viene molto meglio di prima”, dice. “Siamo pronti a guardare al futuro recuperando la speranza. Abbiamo fatto degli errori. Si impara sbagliando diceva Philip Roth. Ma quello che non è successo alla Leopolda è fare errori per qualunquismo”. 

L’ex presidente del Consiglio ha rilanciato le misure per lui fondamentali: “Se si vuole far politica si devono fare le cose sul serio, vale per quota 100 e vale per l’immigrazione. Quando dicevamo ‘aiutarli a casa loro’ non era uno slogan, ora le grandi aziende di Stato stanno investendo in Africa”.

Pesante l’affondo contro il leader della Lega, Matteo Salvini, con il quale Renzi si è confrontato nel duello televisivo da Bruno Vespa: “Il disegno di Salvini aveva come obiettivo il Colle. Quello che chiamano imbroglio di palazzo per noi ha un nome: si chiama democrazia parlamentare. Questa maggioranza ha il dovere di eleggere il futuro inquilino del Quirinale nel 2022. Se rimane questa legislatura in vita il presidente che ci accompagnerà fino al 2029 sarà espressione di forze politiche che credono nell’Europa, non mettono in discussione l’euro, non affollano le piazze circondati da Casapound, che mette in discussione valori costituzionali e la memoria condivisa”.

Per quanto riguarda M5s, Renzi è netto: “Non faremo un’alleanza strutturale con loro, non è il nostro mondo”. Diverso il discorso per il Pd. E a Nicola Zingaretti e Dario Franceschini Renzi propone: “Insieme facciamo ripartire il progetto Ventotene, facciamone la casa dell’Europa”. Ma Pd e Iv sono due cose diverse, chiarisce: “Noi vogliamo fare quel che ha fatto Macron e che certo non ha avuto il consenso dei socialisti francesi. Vogliamo assorbire larga parte di quel consenso, vogliamo arrivare come minimo sindacale in doppia cifra. Vogliamo offrire uno spazio a chi non crede nella casa dei sovranisti e non sta in un disegno strutturale di alleanza tra Pd e M5S”.

Quindi la critica alle proposte di politica fiscale: “Evitiamo i balzelli come la Sugar tax e l’aumento sulle partite Iva. Questo argomento che ci ha portato a discutere col Pd. Io non voglio fare polemiche, ma su alcuni temi c’è una distanza. A cominciare dal fatto che in Italia non si può aumentare la pressione fiscale, quando abbiamo governato noi è diminuita. Noi non possiamo diventare un partito che strizza l’occhio alla giustizia, noi siamo garantisti. Noi abbiamo un disegno opposto a quello del Pd. Da qui faccio appello a Dario Franceschini e Nicola Zingaretti, due amici e tali rimangono”.

L’apertura è rivolta invece a Forza Italia: “Salvini ha preso le redini del centrodestra, capisco il disagio di dirigenti e militanti di Forza Italia. A chi crede che c’è spazio per un’area liberale e democratica dico venga a darci una mano. Italia Viva è aperta”. (Fonte: Ansa)

 

 

 

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