Lettera rimborso Imu di Berlusconi. Lui: “Niente file”. Signora lo sbugiarda

Pubblicato il 22 Febbraio 2013 - 10:53| Aggiornato il 26 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Le file in posta per il rimborso dell’Imu? Non ci sono state”. Silvio Berlusconi, intervistato a Porta a Porta, smentisce la notizia delle code di contribuenti che, lettera pubblicitaria del Pdl alla mano, si sarebbero recati a cercare i fantomatici moduli per il rimborso. Ma a sbugiardarlo è una signora di 70 anni intervistata da Repubblica: “Io alle poste ci sono stata e non ero certo l’unica”.

La signora Elena, intervistata da Repubblica, racconta la sua storia:

“L’altra mattina era in casa da sola. Sono andata a vedere nella cassetta della posta e ho trovato tre lettere. La prima è una mazzata, una bolletta spaventosa del gas, la seconda una pubblicità e la terza è una busta bianca con scritto “Avviso Importante – Rimborso Imu 2012”.

Mi sono detta, sta a vedere che c’è una bella notizia. Sono stata ingenua, ma in quel momento ci ho creduto. Dentro era scritto in piccolo e tutto fitto. Ho deciso di andare a vedere in posta e ho chiesto a una signorina se si potevano ritirare i moduli per avere il rimborso dell’Imu, tirando fuori la lettera”.

Ma arrivata in posta la signora ha avuto la sua delusione, quando gli impiegati le hanno spiegato che era solo un messaggio pubblicitario e i moduli non c’erano:

” Quella signorina è stata gentile, mi ha spiegato che c’erano già state altre persone. Me ne sono andata e mi sono sentita presa in giro. E pensare che ho anche votato per Berlusconi. Ma con me ha chiuso”.

Berlusconi però continua a difendere il messaggio pubblicitario della sua campagna elettorale e ai microfoni di “La telefonata” su Canale 5 dichiara: “La lettera per la restituzione dell’Imu inviata agli italiani è un ottimo esempio di buona politica. I politici fanno promesse e non le realizzano al contrario di ciò che ho fatto io”.

Secondo Berlusconi ”l’unica stonatura è stata la brutale e scomposta reazione dei nostri avversari, a partire da Bersani, che mi ha dato dell’imbroglione. Gli italiani in possesso di quella lettera, se io non dovessi mantenere la promessa, potrebbero chiedere direttamente i soldi a me”.

Quanto alla reperibilità dei fondi, per l‘ex premier si tratta ”di una questione che non esiste. Si parla di una spesa pari allo 0,5% dei costi dello Stato, che possono essere ridotti, e si penserà a ricorrere all’accordo fiscale con la Svizzera”.

Intanto la signora Elena non voterà Berlusconi.