Genovese famiglia: Luigi, consigliere indagato per riciclaggio insieme al papà deputato

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Novembre 2017 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA
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Luigi Genovese, Mr preferenze in Sicilia indagato per riciclaggio

PALERMO – Luigi Genovese, 21 anni, recordman di preferenze alle ultime regionali in Sicilia ed eletto nelle file di Forza Italia, è indagato per riciclaggio di denaro. Genovese è figlio del deputato Francantonio, condannato in primo grado a 11 anni di carcere nel processo sui corsi di formazione professionale, che coinvolge anche la moglie e altri parenti. Il giovane Genovese ha ottenuto 17.359 preferenze ed è stato il più votato di Messina.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Messina Maurizio De Lucia. Luigi Genovese è il quarto deputato neoeletto dell’Ars a finire inquisito. Proprio in queste ore i finanzieri del Comando Provinciale di Messina stanno procedendo all’esecuzione del sequestro di società di capitali, conti correnti, beni mobili ed immobili, ed azioni riconducibili al padre, l’ex deputato Francantonio Genovese, al figlio Luigi, appena eletto all’Ars, ed ai suoi familiari.

Le indagini hanno inizialmente consentito di trovare fondi esteri per un ammontare pari ad oltre 16 milioni di euro, schermati da una polizza accesa attraverso un conto svizzero presso la società Credit Suisse Bermuda.

I fondi sono in parte transitati presso una banca di Montecarlo e intestati ad una società panamense (Palmarich Investments) controllata da Francantonio Genovese e dalla moglie Chiara Schirò; in parte (oltre 6 milioni) sono stati trasferiti in contanti in Italia direttamente a Genovese attraverso “spalloni”. In questo modo i Genovese avrebbero cercato di renderli irrintracciabili. Per gli inquirenti, le verifiche sui redditi di Francantonio Genovese, che ha sostenuto che il denaro fosse di suo padre, hanno accertato che il patrimonio di famiglia non è compatibile con le entrate dichiarate. Da qui la contestazione di riciclaggio per denaro derivante da reato, quantomeno da evasione fiscale.

Dopo che la moglie del deputato nazionale ha aderito alla voluntary disclosure per la parte di sua competenza ed ai limitati effetti delle sanzioni previste dalla annualità in corso di accertamento, sono emersi altri illeciti. A partire dal 2016, a Genovese erano stati notificati da parte dell’Agenzia delle Entrate alcuni avvisi di accertamento per oltre 20 milioni di euro derivanti dalla conclusione di verifiche fiscali condotte nei suoi confronti: le indagini hanno messo in luce una complessa attività di ulteriore riciclaggio finalizzata anche a frodare il fisco.

E’ emerso infatti che gli indagati, anche avvalendosi di alcune società a loro riconducibili, hanno condotto operazioni immobiliari volte a trasferire ad altri beni immobili e disponibilità finanziarie per eludere il possibile sequestro dei 16 milioni provento del riciclaggio e per sottrarsi fraudolentemente al pagamento delle imposte e delle sanzioni amministrative che hanno raggiunto circa 25 milioni di euro.

Genovese, nel tentativo di sfuggire all’aggressione patrimoniale nei suoi confronti, si è spogliato di tutto il patrimonio finanziario, immobiliare e mobiliare a lui riconducibile, attraverso la società schermo GE.FIN. s.r.l.  (ora L&A Group s.r.l.) e Ge.Pa. s.r.l., di cui deteneva il 99% ed il 45% delle quote sociali, trasferendolo al figlio Luigi insieme a denaro proveniente dal precedente riciclaggio. Le partecipazioni societarie sono state dismesse attraverso strumentali e complesse operazioni di riorganizzazione del patrimonio sociale delle medesime.